"" Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L'abilità
consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti,
corrispondenti all'importo delle tasse.""
(Maffeo Pantaleoni, 1857-1924, economista e politico italiano, ministro delle Finanze)
martedì 21 febbraio 2017
lunedì 13 febbraio 2017
Tasse e poligamia.
“”
(…) nel giugno del 1862 il Congresso degli Stati Uniti, assecondando
gli umori di un’opinione pubblica fortemente allarmata da un disavanzo
statale che cresceva al ritmo di 2 milioni di dollari al giorno, approvò
a malincuore l’introduzione di una tassa progressiva sul reddito con
un’aliquota massima del 10 per cento: il 1° luglio, il presidente
Lincoln ratificò la nuova normativa in materia fiscale e una legge che
puniva la pratica della poligamia. Il giorno successivo la Borsa di New
York chiuse con un forte ribasso, quasi certamente non imputabile alla
legge sulla poligamia.””
(John Brooks, L’imposta federale sul reddito, 1964, in “Business Adventures”, prima ed. italiana 2016, pg. 157)
(John Brooks, L’imposta federale sul reddito, 1964, in “Business Adventures”, prima ed. italiana 2016, pg. 157)
giovedì 9 febbraio 2017
Stanco di coccolare i sovietici.
“” Il
presidente americano Harry S. Truman aveva passato i suoi primi otto mesi alla
Casa Bianca cercando di capire come trattare con i sovietici. (…) Adesso era
risoluto a seguire una linea di condotta chiara. All’inizio di gennaio 1946,
scrisse al suo segretario di Stato, James Byrnes:
“” I russi sono
stati una seccatura fin da Potsdam. L’attuale presenza di truppe russe in Iran
e il fatto che la Russia fomenti la ribellione laggiù (…) è un oltraggio, se
mai ne ho visto uno. Non c’è alcun dubbio (…) che la Russia abbia intenzione di
invadere la Turchia e impadronirsi degli stretti che collegano il Mar Nero a
Mediterraneo (…) A meno che la Russia non venga affrontata con il pugno di
ferro e un linguaggio risoluto, si sta preparando un’altra guerra. L’unica
lingua che capiscono è: “quante divisione avete?”. Penso che non dovremmo più
scendere a compromessi (…) Sono stanco di coccolare i sovietici “.
Erano bastati
meno di sei mesi perché gli Alleati nel più devastante conflitto della storia diventassero
nemici, e tali sarebbero rimasti per i quarant’anni a venire.””
(Victor Sebestyen, “1946. La guerra in
tempo di pace”, pg. 31-32)
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