Come ogni anno, vengono pubblicati reports e studi sulla
ricchezza mondiale; la loro lettura fornisce generalmente conferme e più
raramente sorprese: il Global Wealth Report 2018 di Credit Suisse https://www.credit-suisse.com/corporate/en/research/research-institute/global-wealth-report.html
fotografa una rapida evoluzione della distribuzione della ricchezza individuale
(attività finanziarie e non finanziarie, al netto di eventuali debiti; tutti i
valori sono espressi in USD).
La fotografia è chiara: la
ricchezza mondiale continua a crescere a ritmi sostenuti, in linea con la
crescita degli indicatori economici (PIL); la
divisione fra paesi ricchi e paesi poveri diminuisce progressivamente: con
l’emergere, nei decenni passati, delle “tigri” Cina, India, Brasile e di tanti
più piccoli “tigrotti” un numero
impressionante di individui ha avuto accesso non solo ai benefici immediati
dello sviluppo economico ma anche alla possibilità
di risparmiare parte del loro reddito ed iniziare, come tante piccole
formiche, ad investire in beni di
investimento (sia finanziari che non finanziari, come una casa); si è creata una nuova “classe media”
mondiale che oggi rappresenta 1/6 della ricchezza mondiale, ma è destinata
a crescere in numero e valore; i “super
ricchi” sono sempre ricchi ed il loro numero cresce (e non stupitevi: anche
in Italia, che nel 2018 ha visto il battesimo di 200.000 nuovi milionari …),
continuando a detenere una quota consistente della ricchezza mondiale; le donne hanno premuto
sull’acceleratore divenendo sempre più attive nella creazione di ricchezza, e oggi hanno in mano il 40% della ricchezza
mondiale, un fenomeno imprevedibile sino a qualche decennio fa, segno
positivo della loro presenza attiva nel mondo del lavoro e della carriera
professionale.
Il mondo
è diventato più ricco e promette di diventare ancora più ricco ed un poco meno
diseguale, con l’accesso di milioni e milioni di persone a una migliore
prospettiva economica e finanziaria per sé e le proprie famiglie; possiamo
allora azzardare che il loro ottimismo sarà il carburante per il progressivo
miglioramento dell’istruzione dei loro figli, delle loro condizioni di vita, di
una migliore fruizione del tempo libero, di un innalzamento della salute,
potendo disporre di mezzi per fronteggiare eventi inattesi.
Chi avrà voglia e tempo per approfondire il tema potrà
trovare in questo sintetico articolo numeri ed informazioni interessanti;
essendo italiani, avremo anche modo di confrontarci con una realtà che ci rammenta
che cosa eravamo e potevamo divenire (“la locomotiva del mondo occidentale”
sulla scorta del nostro “miracolo economico”) e che non siamo stati in grado di
assecondare: la ricchezza o la si crea o la si consuma, ed è necessario che la
mano pubblica ne assecondi lo sviluppo e non affossi il tutto con una pervicace
politica che penalizza l’iniziativa individuale con misure populistiche,
protettive, insostenibili e demagogiche. Ma tutto questo lo sappiamo anche
troppo bene.
La
ricchezza mondiale …
Iniziamo con la stima della ricchezza mondiale (quasi
equamente divisa fra attività finanziarie e non finanziarie), che a fine 2018
per il Report è pari a 317.084 miliardi USD, in crescita del 4,6% sul 2017; il 33,6% di questa ricchezza è posseduta da cittadini residenti
in Nord America (USA e Canada), il 27,1% in Europa (incl. UK), il 16,4% in
Cina, il 17,8% nell’area Asia/Pacifico (Giappone, Australia, Corea ed altri
paesi), l’1,8% in India, il 2,5% in America Latina, lo 0,8% in Africa.
… non
tutti i milionari, però, sono ugualmente ricchi allo stesso modo, e così i loro
concittadini:
se la ricchezza media per adulto residente nelle varie
regioni del mondo è stimata in 63.100 USD, il cittadino medio nord-americano è accreditato
di una ricchezza media (ricordiamo, finanziaria e non finanziaria, al netto di
debito) di 391.590 USD, mentre il cittadino africano ha una ricchezza di 4.138
USD, cioè 1/95esimo della ricchezza di un individuo statunitense o canadese; la
ricchezza media di un europeo è stimata i 144.903 USD, quella di un cinese
47.810 USD, di un indiano 7.024 USD. La differenza fra aree geografiche ed
economiche è quindi ancora molto rilevante.
Il Report stima che 3.2 miliardi di persone, il
64% degli adulti nel mondo, abbia una ricchezza inferiore a 10.000 USD; altri
1.3 miliardi di persone adulte (il 27% del totale mondiale) si situano nella
fascia 10.000-100.000 USD: se la dimensione media della loro ricchezza
individuale è modesta, la somma totale di tutti questi 4.5 miliardi di persone supera 1/6 della ricchezza totale mondiale, segno della
crescente importanza di questo segmento di popolazione poco considerata e “fuori
radar”, ma elemento significativo che indica la pervasività e consistenza dello
sviluppo economico, e ad a seguire finanziario, in vaste aree del mondo, in
passato neglette.
… la crescita da inizio secolo …
Dal 2000 al 2018 il numero dei milionari (quelli con una
ricchezza superiore ad 1 milione USD) è triplicato ed il numero dei c.d. Ultra
High Net Worth Individuals, od UHNW (i “super ricchi” con un patrimonio
superiore a 50 milioni USD) è quadruplicato, sempre nello stesso periodo. Il
primo scorcio del secolo è stato un periodo di crescita eccezionale, per
dimensione dei patrimoni, distribuzione delle attività finanziarie e non
finanziarie (e.g., immobili), distribuzione geografica di tale crescita, con
paesi emergenti, in primis Cina ed India, a guidare questa crescita, per loro
sicuramente “impetuosa e ruggente”. Mai come in passato questa crescita ha
coinvolto strati crescenti e sempre più numerosi di persone: se fra il 2000 ed
il 2007 la ricchezza mondiale è cresciuta dell’8% annuo, la crescita è stata ben superiore per la fascia
di persone che si posiziona nel range inferiore del campione (sino ad 1 milione
USD), con una crescita mediana (in statistica, il valore intermedio fra gli
estremi di una successione) del 14% annuo; con la crisi del 2007-2008 il trend
ha rallentato, per riprendere in anni a noi più vicini.
I milionari nel mondo sono oggi oltre 42 milioni, cresciti di
2,3 milioni rispetto al 2017; 4 su 10 milionari vivono negli USA, 1,2 su 10
vive in Cina; i milionari USA sono 17.3 milioni, quelli cinesi 3,5 milioni, i
giapponesi 2,8 milioni, i tedeschi 2,2 milioni, gli inglesi 2,4 milioni e gli
italiani, come sopra detto, oltre 1,3 milioni.
Ci sono 2 aspetti interessanti dell’analisi che vorremmo
riportare: il dettaglio per paese della crescita assoluta del numero di
milionari e la dimensione della ricchezza individuale, sempre per paese.
… in
quali aree del mondo è cresciuto il numero dei milionari?
Nel 2018, i “nuovi milionari” USA sono stati 878.000;
Francia, Germania, UK ed Italia hanno ciascuna visto 200.000 “nuovi milionari”;
quelli cinesi sono stati 186.000 e quelli giapponesi 94.000; è stato ancora il
vecchio mondo occidentale a vedere la crescita numerica maggiore.
… ma quale è la ricchezza individuale, paese per paese?
Come sopra già esposto, la ricchezza media globale di 63.100 USD è
una media fra valori molto diverse, area per area geografica; i paesi con una
ricchezza media individuale superiore a 100.000 USD si trovano nel continente americano
settentrionale, in Europa e nei paesi più ricchi dell’Asia/Pacifico e del Medio
Oriente. Svizzera (con una ricchezza media di 530.240 USD), Australia (411.060
USD) e Stati Uniti (403.970 USD) sono i paesi con la più alta ricchezza
individuale, aeguiti da Belgio (313.050 USD), Norvegia (291.100 USD), Canada
(288.260 USSD), Danimarca (286.710 USD), Singapore (283.260 USD), Francia
(280.580 USD).
In termini di ricchezza mediana (un indice
che aiuta anche a rilevare bassi livelli di ineguaglianza) l’Australia (191.450
USD) ha il primo posto sul palio, seguita da Svizzera (183.340 USD), Belgio
(163.430 USD), Olanda (114.940 USD), Francia (106.830 USD), Canada (106.340
USD), Giappone (103.860 USD), Nuova Zelanda (98.610 USD), UK (97.170 USD) e
Singapore (91.660 USD). Gli Stati Uniti, un paese contrassegnato da grandi
fortune pluri-milionarie e miliardiarie, si trova in 18esima posizione in
questa classifica, confermando la disparità fra “have” e “have not” tipica
della società statunitense.
In posizione “intermedia” troviamo la Cina
accanto a molti “new entrants” della UE, e paesi dell’America Latina e del
Medio Oriente. A seguire, troviamo paesi con elevata popolazione come India,
Brasile, Indonesia, Russia, Filippine, Turchia. La “ruota della fortuna economica”
gira velocemnte, favorendo l’accesso a livelli di reddito, e tramite il
risparmio a livelli di ricchezza, a stuoli sempre più vasti della loro
popolazione.
I “fanalini di coda” sono paesi africani ed
asiatici più recentemente affacciatisi al sistema economico mondiale.
E’
altrettanto interessante osservare i “winners” ed i “losers” nella classifica
dei paesi che hanno visto crescere la ricchezza individuale.
… ma i “ricchi”
hanno davvero la “parte del leone” della ricchezza mondiale?
Il 10% più ricco della popolazione mondiale possiede l’85%
della ricchezza mondiale e l’1% più ricco il 47%; ma la relativa composizione,
quando viene osservata per singolo paese, presenta interessanti differenze; la
concentrazione della ricchezza nelle mani dell’1% della fascia più ricca della
popolazione è maggiore in paesi quali Russia (oltre 55% della ricchezza è nelle
mani dell’1% dei più ricchi), India e Brasile; ma è molto più contenuta in
Giappone, Francia, Italia, UK e Canada, tutti paesi dove le differenze fra
“ricchi” e “poveri” sono meno “crude” ed evidenti.
Sintesi
e prospettive
La concentrazione della ricchezza nei quartili più ricchi
della popolazione mondiale resta elemento stabile della struttura della
ricchezza, ma è importante riconoscere che i quartili inferiori, quelli con
ricchezza individuali più bassa ma con un numero rapidamente crescente di
individui, già oggi detengono oltre 1/6 della ricchezza
totale, una quota destinata a crescere in futuro sulla scorta dello sviluppo
economico nelle aree del mondo più recentemente avvicinatesi al sistema
economico mondiale.
Le donne stanno conquistando una fetta sempre più grande
della ricchezza mondiale, ed oggi controllano il 40% della ricchezza totale; la
loro crescita è legata ad una migliore istruzione ed ad accesso a migliori
opportunità di carriera. In linea generale, esse sono spesso più consapevoli ed
attente dei loro colleghi maschi.
La crescita economica cinese ha consentito una corrispondente
crescita della ricchezza dei suoi cittadini: in meno di 20 anni la ricchezza
cinese è passata da 3.700 miliardi USD a 51.874 miliardi USD, ad un tasso di
crescita annuo doppio di qualsiasi altro paese, e la ricchezza media
individuale è passata da 5.000 USD a 47.810 USD nel 2018. Ed i milionari cinesi
saranno in costante crescita.
Secondo il Report, la ricchezza globale dovrebbe crescere del
26% nei prossimi 5 anni, raggiungendo 399.000 miliardi USD entro il 2023. I paesi
in via di sviluppo apporteranno il 32% di questa crescita, raggiungendo il 21%
della ricchezza globale. La ricchezza sarà largamente prodotta dai quartili
inferiori e medi della popolazione ed i milionari diverranno 55 milioni ed i
“grandi ricchi”, gli UHNW, potranno superare il numero di 200.000.
La ricchezza è dinamica; chi corre più veloce arriva più
lontano; chi non corre abbastanza veloce retrocede nella classifica, e vivere
di rendita sarà meno apprezzato del creare nuova ricchezza, per quanto piccola
e diffusa essa possa essere. Una lezione semplice, per chi vorrà impararla,
scritta anche in italiano corrente.
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