L’amministrazione pubblica dovrebbe attrarre le migliori
risorse, essere trasparente nei suoi meccanismi di selezione, basata sul
concetto della “porta girevole” per quanti siano chiamati a ruoli apicali dai
responsabili governativi: finito il mandato, si torna a casa. Con una
esperienza importante alle spalle, da mettere a frutto nel settore privato.
Fantascienza? E quando mai, e dove mai questo può avvenire?
Avviene regolarmente, e dal 1871, negli Stati Uniti; in
particolare, tutte le candidature a posizioni “sensibili”, come ministri,
responsabili di agenzie federali, consulenti del Presidente, giudici della
Corte Suprema (una sorta di Corte Costituzionale) devono passare il vaglio del
Senato americano, che ha alcuni poteri esclusivi (di cui la Camera è priva): il
Presidente necessita del suo consenso per nominare funzionari e giudici
federali.
Così, ogni 4 anni al rinnovo della presidenza, o quando sono
previste nomine di particolare importanza, inizia una sorta di “processo al
candidato” proposto dal Presidente; il candidato (o candidata) deve fornire
informazioni complete, veritiere, consapevoli sulla sua esperienza; viene
sottoposto ad un vero e proprio esame da parte di una commissione del Senato
USA che “gli fa le pulci” su ogni aspetto della sua vita professionale e
personale, potendo chiedere risposte a domande “sensibili” come, ad esempio, se
abbia fumato spinelli ai tempi del college, avuto rapporti sessuali non
consenzienti, completato un iter di studi, avuto atteggiamenti disdicevoli nei
confronti di minoranze (e gli USA sono un crogiolo di minoranze, un vero
“melting pot”), avuto rapporti con paesi considerati nemici del paese, e così
via.
In questi giorni le cronache dei giornali americani sono
piene di articoli che riguardano la candidatura di un noto avvocato alla carica
di giudice supremo (https://www.newyorker.com/news/our-columnists/what-would-a-serious-investigation-of-brett-kavanaugh-look-like?mbid=nl_Daily%20092018&CNDID=38780812&utm_source=Silverpop&utm_medium=email&utm_campaign=Daily%20092018&utm_content=&spMailingID=14286911&spUserID=MTMzMTg0NTEyMjM0S0&spJobID=1481675140&spReportId=MTQ4MTY3NTE0MAS2).
E chi avesse tempo di seguire la vicenda scoprirebbe come
funziona un sistema di “checks & balances”, di controlli preventivi e
ponderati, nella difficile (talora senza successo) nomina di un ministro, di un
funzionario statale di alto livello, di un giudice federale.
Il caso del giorno verte sulla affidabilità futura di un candidato
giudice della Corte Suprema accusato (si noti bene, accusato e non ancora
processato o condannato, cosa che potrebbe avvenire solo dopo un iter
processuale ancora da immaginare) di tentata violenza carnale nei confronti di
una collega di college (università), quando sia egli che la vittima che lo
accusa erano minorenni; si parla di un fatto accaduto decenni fa (che per la
legge dello stato dove il fatto sarebbe avvenuto non è soggetto a prescrizione)
che solo oggi viene alla luce.
Vi chiederete perché questo fatto accaduto
decenni fa sia oggi così importante; la ragione è legata alla seguente
questione: una persona che sia stata autore di una violenza carnale con quale
spirito si troverà domani, come giudice supremo, a giudicare una persona
accusata dello stesso reato? Sarà “simpatetico” con l’autore del reato, seppure
inconsapevolmente, e quindi verrà meno ai suoi doveri di giudice imparziale e
soggetto solo alla legge, e non ai sentimenti ed alle emozioni? O sarà così
obiettivo da giudicare solo ed esclusivamente secondo diritto?
L’esempio portato sembrerà lontano ed estraneo alla nostra
cultura; non entriamo nel merito della questione.
Ci limitiamo a portarlo
all’esame del lettore per evidenziare l’attenzione, diremmo spasmodica, del
sistema legale e costituzionale americano verso il rispetto del regole, scritte
e non scritte: il decoro, la buona creanza, l’educazione, il proprio agire
anche se ormai passato non sono cose inutili o da dimenticare, se non disprezzare;
stanno al centro dell’essenza del vivere in uno stato e per uno stato che
cerca, talora riuscendovi e talaltra non riuscendovi, di rispettare la legge ed
i fondamenti del vivere civile e decoroso.
Ovviamente, qualsiasi riferimento a persone, vicende, casi
italiani è puramente casuale. Parola di giovane marmotta.
Per approfondire:
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