martedì 16 luglio 2019

Europa sotto attacco (e senza difese).


Questo articolo è stato pubblicato su Econopoly de IlSole24ore martedì 16 luglio 2019.





L’Europa è sotto un triplice attacco:


1. economico: l’amministrazione USA sta riposizionando il suo sistema economico puntando sul “reshoring” (le imprese  USA devono tornare a produrre negli USA) e sulla guerra alle produzioni cinesi, così da avere un sistema economico bipolare (quella che abbiamo chiamato “globalizzazione bipolare” in  https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2018/11/17/se-non-reindustrializza-europa-rischia-grosso/  ): le imprese sparse per il mondo, quindi anche europee, o lavorano per la filiera industriale USA o per quella cinese, ma non per le due contemporaneamente; la Russia sta giocando la sua (tradizionale, sin dai tempi dei primi zar) partita imperialista utilizzando, questa volta, il suo gas: i gasdotti sono il suo cavallo di Troia per dividere l’Europa e renderla vassalla; la Cina compra “hub”, in genere portuali, come testa di ponte per l’invasione dei suoi commerci;


2. politico: per ragioni diverse ma sfortunatamente coincidenti, USA e Russia vogliono la dissoluzione della Unione Europea, consapevoli che se questa fosse unita in una forte federazione sarebbe un concorrente temibile sullo scacchiere economico, politico, militare; il caso (o la disgraziata necessità? ...) ha offerto loro il ventre molle dell’Italia che con il governo Lega-pentastellato è perfetta per essere la prima tessera del domino a cadere;


3. demografico e sociale: il flusso migratorio dall’Africa è solo agli inizi e crescerà ancor più sull’onda e sulla scia dell’incapacità dell’Unione Europea di affrontare il vero problema, la causa di tutto ciò, che risiede nella instabilità politica, sociale, demografica, climatica dell’Africa sub-sahariana. L’Europa da un lato è oggi palesemente incapace di agire, dall’altro è impossibilitata (per il suo retaggio coloniale) ad intervenire in Africa; si limita a cercare (senza riuscirci) di gestire gli effetti, cioè i flussi migratori, con risultati negativi, il tutto contrassegnato da un approccio emotivo e non razionale.

Dinanzi a questi 3 attacchi la Unione Europea è incapace di formulare una risposta convincente e plausibile; i 3 attacchi sono collegati intimamente e costituiscono un pericolo mai corso dal continente europeo nella sua plurimillenaria storia.


Una diagnosi forse modesta, ma purtroppo realistica.


Senza idee e senza persone che sappiano farle proprie e condurre ad un piano, il nostro continente è destinato alla distruzione di tutto ciò che l’ha reso ricco ed attraente: storia, cultura, benessere, progresso, persone, economie, servizi.


E’ evidente che il quarto problema è quindi “politico”; una Unione Europea divisa su tutto, ed unita solo dalla vanagloria per il suo passato, è il peggior giocatore in una sfida a tutto campo, che vede una Triade in lotta per il predominio economico e politico; la Cina si è svegliata, la Russia ha trovato il suo zar, gli USA non si sa bene che cosa abbiano trovato, “ma funziona”.

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