Da “Die Zeit” di Helmut Schmidt, sotto il titolo “La
Bundesbank non è uno Stato nello Stato” (8 novembre 1996); lettera aperta al presidente della
banca centrale tedesca Hans Tietmeyer:
“”La saluto, signor presidente della Bundesbank, con la
massima considerazione ora come prima: ma ciò vale solo per la sua persona, non
per la sua politica””. “”Il carattere e la diffusione dei suoi discorsi la
rendono non solo poco amato – cosa sopportabile – ma rendono anche la Germania
poco amata – cosa che non ci siamo meritati e che non possiamo sopportare. A molti
dei nostri Paesi vicini la Germania, che lei rappresenta, appare dispotica e
troppo prepotente … la Bundesbank al cui direttorio lei appartiene dagli inizi
del 1990, ha pesantemente influenzato la stesura dei criteri di Maastricht. Ma né
la Bundesbank né il ministro delle Finanze hanno mai pubblicamente spiegato il
motivo per cui il debito totale di uno Stato partecipante non debba essere
superiore al 60% del suo prodotto interno lordo … Allo stesso modo, non è
motivato economicamente l’altro criterio fondante che il deficit annuale di uno
Stato membro non possa essere superiore al 3% del suo prodotto interno””. “”Se
lei, onorato signor Tietmeyer, insiste esclusivamente sulla “sicurezza della
valuta”, come dice il testo dell’articolo 1 della Legge bancaria federale,
allora lei non può avere in mente esclusivamente la valuta interna .. Se ne
rende conto? La linea della Banca centrale negli anni dal 1930 al 1932, a causa
di un’ideologia deflazionistica monomaniacale, ci ha condotto alla rovina, a
perdite immense di posti di lavoro, con conseguenze politiche gravi … Mi auguro
che la banca centrale europea, diversamente da lei, gentile signor Tietmeyer,
prenda sul serio la stabilità esterna dell’euro, come la sua stabilità interna
.. l’unico presupposto è che la politica monetaria si trovi in mani esperte,
scevre dal ideologie, libere dalla pressione di gruppi di interessi e di
inclinazioni partitiche … Il vantaggio più importante è il seguente: l’euro è
il progresso tanto atteso che noi abbiamo percorso dal 1950 con il piano
Schuman .. allora si verificheranno i presupposti per una politica estera e per
la sicurezza dell’Unione europea .. il cancelliere Kohl ha detto a proposito: “Gioco
qui la mia esistenza politica”.””
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