“”L’uomo civile si distingue dal selvaggio principalmente
per la prudenza o, per usare un termine un poco più ampio, per la previdenza. Egli
preferisce prolungare le pene presenti
pur di assicurarsi dei piaceri futuri, anche se questi piaceri futuri sono
alquanto distanti. Questo concetto cominciò ad acquistare importanza con il
sorgere dell’agricoltura: nessun animale e nessun selvaggio lavorerebbero in
primavera per avere del cibo nel futuro inverno (…) La vera previdenza si ha
soltanto quando un uomo fa qualcosa a cui nessun impulso lo spinge, solo perché
la sua ragione gli dice che ne trarrà profitto in qualche epoca futura. La caccia
non richiede previdenza alcuna, perché è divertente: ma arare il suolo è una
fatica che non può essere fatta per impulso spontaneo. La civiltà modera gli
impulsi non solo attraverso la previdenza, che è un freno interiore, ma anche
attraverso la legge, i costumi, la religione. Questo freno è ereditato dall’età
barbarica, ma la civiltà lo rende meno istintivo e più sistematico. Certi atti
sono designati come criminali e vengono puniti; certi latri, anche se non
puniti dalla legge, sono designati come cattivi ed espongono chi se ne rende
colpevole alla disapprovazione della società. (…) Da una parte, gli obiettivi
della comunità acquistano importanza preminente su quelli dell’individuo, e
dall’altra l’individuo, avendo preso l’abitudine di considerare la propria vita
nel suo complesso, sacrifica sempre più il presente al futuro.
E’ evidente che
questo processo può essere spinto troppo oltre come, per esempio, nel caso dell’avaro.
Ma, senza arrivare a simili estremi, la prudenza porta facilmente con sé la
rinuncia al alcune delle cose più attraenti della vita. Chi adora Dioniso
reagisce contro la prudenza. Nell’ebbrezza fisica o spirituale, ritrova un’intensità
di sensazioni che la prudenza aveva distrutto; trova che il mondo è pieno di
piacere e di bellezza, e la sua immagine si libera di colpo della prigione
delle preoccupazioni quotidiane. Il rituale bacchico produceva il cosiddetto “entusiasmo”,
che etimologicamente significa l’ingresso del dio nel suo adoratore, il quale
crede quindi di divenire una cosa sola con il dio. Molte delle più grandi
conquiste umane implicano qualche elemento di ebbrezza, uno spazzar via la
prudenza da parte della passione. Senza l’elemento bacchico, la vita sarebbe
priva di interesse; così, è pericolosa. Prudenza contro passione è un conflitto
che si prolunga attraverso la storia.””
Bertrand Russell, Storia della filosofia occidentale.
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