“” Gli occhiali. Un oggetto apparentemente così banale, una
cosa talmente comune da sembrare quasi insignificante. Eppure l’invenzione
degli occhiali (nel Medioevo, in Italia; ndr) allungò di oltre il doppio la
vita lavorativa degli artigiani specializzati, specialmente quelli addetti a
lavori di precisione: scrivani (fondamentali fino al momento dell’invenzione
della stampa) e lettori, fabbricanti di utensili, tessitori, fabbri.
Il problema è biologico: attorno ai quarant’anni di età il
cristallino dell’occhio umano tende a indurirsi, producendo una condizione
simile alla presbiopia che impedisce all’occhio di focalizzare gli oggetti
distanti. All’età di quarant’anni un artigiano medievale poteva ragionevolmente
attendersi di vivere e lavorare per altri venti, i migliori della sua vita
lavorativa … a patto però di vederci bene. L’invenzione degli occhiali risolse
il problema.
Il luogo e l’epoca dell’invenzione del primo paio di
occhiali sembrano noti. All’inizio, per leggere, si usavano cristalli e lenti
di ingrandimento (lapide ad legendum). Il trucco consistette nel migliorarle,
riducendone la distorsione, e nel montarne due assieme in modo da poterle
inforcare sul naso, lasciando così le mani libere. Pare che ciò accadde per la
prima volta a Pisa verso la fine del XIII secolo. (…)
Queste lenti convesse non erano ovviamente tutte uguali, né di
grande qualità. La tecnica ottica medievale, tuttavia, per quanto primitiva, fu
agevolata dalla natura del problema: le lenti per la correzione della
presbiopia non richiedono una grandissima precisione. La loro funzione
principale è quella di ingrandire, e sebbene alcune ingrandiscono più di altre,
quasi tutte si rivelano grosso modo adatte allo scopo. (…).
Questo fu dunque l’inizio. Entro la metà del XV secolo l’Italia
– Firenze e Venezia in particolare – produceva già migliaia di paia d’occhiali
a lente concave o convesse, sia per miopi che per presbiti. (…) Gli occhiali
permisero di eseguire lavori accurati e utilizzare strumenti di precisione. Ma è
anche vero il contrario, e cioè che gli occhiali incoraggiarono l’invenzione di
strumenti di precisione, aprendo così all’Europa prospettive del tutto nuove. (…).
L’Europa detenne il monopolio della produzione delle lenti per tre o
quattrocento anni. Gli occhiali in pratica raddoppiarono la forza lavoro
specializzata, o anche più volendo considerare il valore dell’esperienza.””
(David Landes, “La ricchezza e la povertà delle nazioni”,
pg. 58-59).