domenica 17 aprile 2016

Il governo deve far correre i treni sulle rotaie, deve far funzionare i porti.



"" Il governo deve far correre i treni sulle rotaie, deve far funzionare i porti. Deve anche far funzionare i mercati dove si vendono uova, pollame, verdura, frutta. Più che il governo, devono di questa faccenda occuparsi i municipi. Il mercato non deve essere considerato solo come un luogo, coperto o no, dove un certo numero di venditori ha un posto fisso e la facoltà di vendere, e dove si aggirano guardie di città per impedire le risse e per elevare contravvenzioni contro la verdura guasta. Il mercato è qualche cosa di più. È un luogo pubblico dove il diritto di vendere è prezioso e quindi può essere regolato dal municipio a seconda di norme che esso deve far osservare.
Quali sono queste norme da osservarsi per fare in modo che il mercato sia il luogo dove si incontrano produttori e consumatori, attraverso il numero minimo di intermediari? Bisogna rispettare la libertà di chi contratta: è la condizione essenziale affinché le derrate si producano e arrivino abbondanti dalle campagne. Bisogna fare a meno di calmieri irrazionali che mettono in fuga i contadini ed esacerbano la carestia. Ma non c’è nessun male che il municipio nei mercati suoi imponga disciplina per la vendita. Non c’è nessun male, anzi, c’è molto bene, se l’assessore all’annona invigili di persona e faccia vigilare meglio da esperti municipali che le contrattazioni avvengano da rivenditore a consumatore espellendo i bagarini, impedendo il moltiplicarsi delle ruote inutili. È un lavoro questo che riesce solo se eseguito con costanza, con abilità, con pertinacia. Non bisogna stancarsi, non bisogna interrompere mai l’opera incominciata. I bagarini, gli intermediari inutili, piantino la loro sede altrove. Nei mercati pubblici norme severe e severamente eseguite devono attrarre il pubblico, assicurandolo che esso si trova di fronte a negozianti genuini, seri, che comprano direttamente dai produttori, che si contentano di una modica percentuale, che guadagnano col largo smercio.
Creare mercati di questo genere non è impresa impossibile. Occorrono energia, buona volontà e perseveranza. Osiamo dire che l’opera dell’autorità dovrebbe essere aiutata sovratutto dalla classe intermediaria medesima, la quale deve persuadersi che essa può prosperare durevolmente solo se è capace di organizzarsi in guisa da rendere servizio ai consumatori al minimo costo possibile.""

(Luigi Einaudi, La lotta contro il caro viveri, «Corriere della Sera», giugno - luglio 1919, in Cronache economiche e politiche di un trentennio (1893-1925))

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