lunedì 29 agosto 2016

Il sistema monetario bizantino.



“”Nel III secolo il sistema monetario romano aveva subito un collasso completo e le conseguenze consistettero non solo in un vertiginoso aumento dei prezzi, ma anche in un progressivo passaggio allo scambio in natura. In Occidente l’economia naturale diventa predominante e sarà il sistema di scambio caratteristico dei nuovi stati medievali, anche se permangono ancora a lungo certe forme di economia monetaria. Invece nell’Oriente, che era economicamente più forte, l’economia monetaria riprenderà ben presto il sopravvento, pur se fenomeni di scambio in natura sopravvivono a lungo. Il rafforzarsi dell’economia monetaria nell’impero bizantino si manifesta molto chiaramente nel fatto che l’annona, come le altre forme di tributo in natura, ben presto diventa un tributo in moneta. Costantino il Grande creò un nuovo sistema monetario molto stabile. La base di questo sistema era il solidus aureo, che normalmente conteneva 4,48 grammi d’oro: una libbra d’oro corrispondeva a 72 solidi; inoltre c’era la siliqua d’argento, che pesava 2,24 grammi e quindi – finché il rapporto tra il valore dell’argento e quello dell’oro fu di 1:12 – rappresentava la 24esima parte del solidus. Questo sistema di rilevò straordinariamente stabile: per un intero millennio il solidus costantiniano (…) fu la base del sistema monetario bizantino e per molti secoli godette di grande credito nel commercio mondiale. Non per questo non fu soggetto a crisi, ma solo a partire dalla metà dell’XI secolo il suo valore cominciò sensibilmente a cadere, mentre l’impero stesso si avviava alla decadenza.””

(“Storia dell’impero bizantino”, Georg Ostrogorsky)

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