lunedì 3 ottobre 2016

Una società ben attrezzata.



“” … la società teoricamente meglio attrezzata a perseguire il progresso materiale e l’arricchimento generale … dovrebbe essere una società che:
1. Sappia costruire, far funzionare e gestire gli strumenti di produzione e creare, adattare e padroneggiare nuove tecniche tecnologicamente avanzate.
2. Sia in grado di impartire tale conoscenza e know-how ai giovani attraverso sia l’istruzione formale che l’addestramento e l’apprendimento.
3. Scelga il personale in base alla competenze e al merito; promuova o bocci in base ai risultati.
4. Conceda opportunità all’impresa individuale o collettiva; incoraggi l’iniziativa, la competizione e l’emulazione. 5. Consenta all’uomo di godere dei frutti del proprio lavoro e della propria industriosità.

Queste condizioni implicano dei corollari: parità tra i sessi (che consente di raddoppiare il serbatoio di possibili talenti); nessuna discriminazione sulla base di criteri irrilevanti (razza, sesso, religione, ecc.), inclinazione alla razionalità scientifica (pragmatismo) anziché alla magia e alla superstizione (irrazionalità). 
In tale società vigerebbero altresì quelle istituzioni politiche e sociali che favoriscono la conquista di questi più ampi obiettivi, ad esempio che:
1. Garantiscano i diritti di proprietà privata al fine di incoraggiare il risparmio e l’investimento;
2. Garantiscano i diritti della libertà personale, proteggendoli dagli abusi della tirannia e dal caos (criminalità e corruzione).
3. Facciano valere i diritti contrattuali, impliciti ed espliciti.
4. Garantiscano un governo stabile, non necessariamente democratico, ma governato da regole note a tutti (un governo delle leggi anziché degli uomini). In caso di governo democratico, vale a dire basato su elezioni periodiche, la maggioranza vince ma non viola i diritti dei vinti; mentre questi ultimi accettano la sconfitta e si preparano alla successiva tornata elettorale.
5. Garantiscano un governo responsabile, in grado di recepire le istanze e modificare i propri indirizzi.
6. Garantiscano un governo onesto, tale che gli attori economici non siano tentati di ricercare vantaggi e privilegi fuori o dentro il mercato. In gergo economico, che non ci siano rendite di favore e posizione.
7. Garantiscano un governo avveduto, efficiente e morigerato i cui obiettivi dovrebbero essere quelli di contenere l’esazione fiscale, ridurre le pretese del governo sul surplus sociale ed evitare i privilegi. “”

(David Landes, “La ricchezza e la povertà delle nazioni”, pg. 233-234).

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