In termini
di consumi energetici (fonte: UE, 2016), fra i paesi europei la Germania, con 824,5
TWh è il primo consumatore, seguito da Regno Unito (773,1 TWh), Italia (655,2
TWh), Francia (421,3 TWh), Olanda (375,6 TWh), Spagna (301,4 TWh). Ma se la
Germania dipende per 48,9% del suo fabbisogno dal gas russo, il Regno Unito e
la Spagna non importano gas russo, l’Italia dipende per il 37% dalle forniture
russe, la Francia per il 14,8% e l’Olanda per l’8,5%.
Fra gli altri paesi
europei, la Polonia (172,8 TWh) si affida per il 55% al gas russo, Lettonia Finlandia
Estonia Ungheria e Slovacchia per il 100%, Lituania per il 98,1%.
Geo-politica
a fornitura variabile.
I produttori
di fertilizzanti sono legati a 2 trend: quello dei titoli minerari e quello dell’agricoltura, destinatario dei
fertilizzanti: oltre ai paesi sviluppati e con attività agricola significativa
(USA, Canada,…), paesi come Brasile, Cina, India. Negli USA i profitti del
settore agricolo sono ai minimi da 13 anni, con i coltivatori sotto pressione
per il crollo di soia e cereali.
Negli ultimi 3 anni i prezzi dei fertilizzanti
in Nord America sono scesi del 45%, toccando i minimi dal 2007 (fonte Green
Markets); in Asia, i sali di potassio sono scesi ai prezzi di 8 anni fa, e
potrebbero calare ancora; l’India ha fermato le importazioni, almeno sino a
giugno 2016.
Consumi deboli, scorte eccessive, offerta a condizioni troppo
competitive: il paradosso delle derrate alimentari continua.
Nel 2012 un noto collezionista (amministratore di una ancor
più nota casa d’asta) acquistò da una galleria d’arte un quadro, pagato 8,3
milioni US$, risultato poi un falso; da qui è nata una causa davanti alla U.S.
District Court di Manhattan, NYC che ha infine deciso, con una sentenza in via
stragiudiziale per cui non se ne conosceranno termini e motivazioni, a favore
dei soggetti danneggiati dalla vendita di un quadro risultato falso; ad avviso
di un avvocato esperto del settore: “il profilo dei danneggiati è rilevante,
peccato che non si sia arrivati a sentenza poiché si sarebbe potuto rispondere
al quesito: una galleria rinomata … quando tratta con un soggetto qualificato …
ha un onere di diligenza analogo a quello verso un collezionista verosimilmente
meno esperto?”.
Nell’ottobre 2014 erano in portafoglio di imprese di
rilevazione ed estrazione investimenti nel settore petrolifero per 16,2
miliardi di euro, in Italia; per effetto della Legge di Stabilità i piani di
investimento si sono ridotti a 10,8 miliardi; prezzi bassi del petrolio e
incertezze normative hanno ulteriormente fatto ridurre gli investimenti
previsti a 5,8 miliardi, quindi i 2/3 degli investimenti attesi sono stati
cancellati (dati Assomineraria). Ultima in ordine di tempo, la Shell ha
rinunciato ai permessi di ricerca in Basilicata, Calabria e Puglia, per i quali
aveva previsto investimenti di 2 miliardi di euro.
Le regioni italiane sono in
prima fila per contrastare le attività di trivellazione sulla terraferma e nei
mari italiani: in Molise (cancellando un permesso concesso 6 anni fa), Abruzzo,
Puglia, Sardegna, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte (dove la Pastorale dei
Vescovi contesta l’esplorazione nel Biellese) il NIMBY avanza, dal lento al più
veloce, con la richiesta di forme e fonti energetiche alternative.
Lotta europea al vino italiano: oltre alla deleteria liberalizzazione delle
etichette (che nelle intenzioni di Bruxelles dovrebbe consentire a chiunque di
riportare sulle bottiglie i nomi dei vini oggi riservati all’Italia), la sfida
lanciata dai burocrati (si direbbero pesantemente ubriachi, viste le azioni)
affronta, volendo abolirle, le agevolazioni doganali oggi riservate a chi, per
le norme comunitarie, è “piccolo produttore” (produttore per almeno 3 anni
consecutivi di meno di 1.000 ettolitri annui, circa 130.000 bottiglie) e gode
di agevolazioni doganali semplificate; secondo una stima Coldiretti, in Italia
su 48.000 produttori solo 2.400 producono più di 1.000 ettolitri annui; gli
altri 45.000 “piccoli produttori”, che esportano oltre il 50% della loro
produzione, sarebbero soggetti a più pesanti incombenze burocratiche doganali.
Non contenta, la UE starebbe per cancellare la deroga riconosciuta al vino
(quale prodotto della agricoltura) in tema di “accisa assolta”, in quando il
vino è prodotto diverso dai prodotti alcolici, soggetti ad accisa sulla
produzione di alcolici; e le conseguenze di tale, ulteriore improvvido
provvedimento sarebbero esiziali per la filiera enologica.
La popolazione
residente è diminuita nel 2015 di 139.000 unità (-0,23%) per la prima volta dal
1952, risultando di 60.646.000 unità a fine 2015; fra le cause del decremento
netto si rilevano il rallentamento del flusso migratorio in entrata, il
cambiamento strutturale della popolazione femminile in età feconda (fascia
15-49 anni) che vede il “passaggio” fra le “baby boomers” degli anni ’60 e ’70 e
le “baby busters” degli anni ’80 e ’90, meno numerose e più concentrate su
altri aspetti della vita (dalla carriera ad una vita più autonoma e meno legata
ad impegni materni), che ha portato il tasso di natalità a 1,35 figli/donna
che posiziona il paese sui livelli più bassi a livello mondiale.
E’ cresciuto
il tasso di invecchiamento della popolazione, con gli “over-65” oggi a quota
13.400.000, il 22% della popolazione, col risultato che l’età media dei
residenti è salita a 44,6 anni; è diminuita la popolazione in età attiva (15-64
anni), scesa a 39.000.000, il 64,3% del totale (ma a fronte di un tasso di
disoccupazione stabilmente superiore al 12%).
Il risultato è un grave
appesantimento dell’indice di dipendenza (il rapporto fra popolazione in età
non attiva e popolazione in età attiva), che in un solo anno è passato dal
55,2% al 55,5%.