martedì 9 febbraio 2016

"short termism".


Uno dei principali gestori di patrimoni mondiali ha appena inviato una lettera a tutti i CEO delle principali società quotate sottolineando l’importanza che le società ed i loro amministratori abbandonino la visione di breve termine, c.d. “short termism”, rappresentata dalla spasmodica rincorsa dell’utile trimestrale, focalizzandosi sul lungo termine, evitando da un alto la prassi di distribuire elevati dividendi agli azionisti (nel 2015 le società dell’ S&P 500 hanno distribuito la maggiore proporzione dei loro utili dal 2009) ed il riacquisto di azioni proprie, c.d. “buyback”, che nel 3° trimestre del 2015 è cresciuto del 27% sui 12 mesi precedenti. Un forte richiamo al perseguimento di obiettivi di crescita nel lungo termine, guardando alla sostenibilità delle azioni del management, il loro impatto futuro, la comprensione dei “trend” secolari, in modo trasparente e formale (da mettere in “piani” condivisi dai consiglieri e comunicati agli azionisti).


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