Sebbene la corruzione sia “un fenomeno la cui quantificazione è estremamente ardua”, la sua percezione è evidente: il 42% degli italiani ritiene di essere vittima della corruzione
(una percentuale inferiore, in Europa, solo a Spagna, Grecia, Cipro,
Romania, Ungheria), il 74% ritiene che essa sia cresciuta negli ultimi 3
anni (contro un 56% a livello UE27, un 45% in Germania, un 37% in
Danimarca); il costo della corruzione non è solo finanziario ma si
riflette nella distorsione della politica e degli interventi economici
della mano pubblica (e spesso anche privata), nei comportamenti della
classe politica ed imprenditoriale legata al pubblico.
Un fenomeno che si evidenzia con il confronto fra i costi sostenuti
per la realizzazione di opere pubbliche ed infrastrutture come il treno
ad alta velocità, che è costato in media 61 milioni di euro al
chilometro in Italia, 10,2 milioni per la linea Parigi-Lione, 9,3
milioni per il tratto Tokyo-Osaka. Il treno va veloce, e con esso
sprechi, ritardi, illeciti corruttivi.
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