lunedì 29 dicembre 2014

Tassa sul sacco, tassa nel sacco.




In Svizzera, oltre il 70 % della popolazione paga lo smaltimento dei rifiuti secondo il principio “chi inquina paga”; ogni Comune adotta la “tassa sul sacco”, variabile da località a località, ed in funzione della dimensione del sacco e del suo uso, acquistabile presso gli uffici comunali ed al supermercato: si chiama Zuri Sack a Zurigo (il cui costo varia a seconda della grandezza, fra 1 e 4 FrSv); a Basilea un sacco della spazzatura da 35 litri costa due franchi e 30 centesimi (1 euro/1,20 FrSv). Ogni utente può usare solo quel tipo di sacchetto per buttare i propri rifiuti. La "tassa rifiuti" è quindi compresa nel prezzo del sacchetto, e varia da luogo a luogo, in base ai costi sostenuti dalla collettività per lo smaltimento (rigorosamente differenziato). Ogni busta che è diversa da quella prevista non viene raccolta dall’operatore. In questo modo si è incentivati a ridurre i propri rifiuti, come si è verificato costantemente dal momento dell’adozione del sistema. Ovviamente, i furbi ci sono dappertutto; ma gli svizzeri sono tenaci verso gli irrispettosi: denunciano all’amministrazione chi fa il furbo ed usa un semplice sacchetto di plastica per buttare i propri rifiuti. Dopo la terza segnalazione, la polizia municipale apre i sacchetti e di solito riesce a risalire al trasgressore che viene severamente, e “svizzeramente”, multato. Il sistema è semplice, facilmente comprensibile (paga di più chi produce più immondizia), applicato in modo corretto e non “a capocchia”. Essendo chiaro e razionale, non sarà mai adottato in Italia, dove di immondizia, come dire?, ce ne intendiamo.

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