Tassa sul sacco, tassa nel sacco.
In Svizzera, oltre il 70 % della popolazione paga lo
smaltimento dei rifiuti secondo il principio “chi inquina paga”; ogni Comune
adotta la “tassa sul sacco”, variabile da località a località, ed in funzione
della dimensione del sacco e del suo uso, acquistabile presso gli uffici
comunali ed al supermercato: si chiama Zuri Sack a Zurigo (il cui costo varia a seconda della
grandezza, fra 1 e 4 FrSv);
a Basilea un sacco della
spazzatura da 35 litri costa due franchi e 30 centesimi (1 euro/1,20 FrSv). Ogni
utente può usare solo quel tipo di sacchetto per buttare i propri rifiuti. La "tassa rifiuti" è quindi compresa nel prezzo del sacchetto, e varia da luogo a luogo, in base ai costi sostenuti dalla collettività per lo smaltimento (rigorosamente differenziato).
Ogni busta che è diversa da quella prevista non viene raccolta dall’operatore.
In questo modo si è incentivati a ridurre i propri rifiuti, come si è
verificato costantemente dal momento dell’adozione del sistema. Ovviamente, i
furbi ci sono dappertutto; ma gli svizzeri sono tenaci verso gli irrispettosi: denunciano
all’amministrazione chi fa il furbo ed usa un semplice sacchetto di plastica
per buttare i propri rifiuti. Dopo la terza segnalazione, la polizia municipale
apre i sacchetti e di solito riesce a risalire al trasgressore che viene
severamente, e “svizzeramente”, multato. Il sistema è semplice, facilmente
comprensibile (paga di più chi produce più immondizia), applicato in modo
corretto e non “a capocchia”. Essendo chiaro e razionale, non sarà mai adottato
in Italia, dove di immondizia, come dire?, ce ne intendiamo.
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