“” La confusione portò inevitabilmente al decadimento
morale, ancor più che all’indebolimento intellettuale. Le epoche di prolungata
incertezza, mentre sono compatibili con il più alto grado di santità in pochi
individui, sono nemiche delle prosaiche virtù quotidiane del “rispettabili”
cittadini. Sembra che non ci sia più alcuna utilità nel risparmio, quando
domani tutto ciò che vien messo da parte potrà andar riperso; nessun vantaggio
nell’onestà, quando l’uomo verso cui la mettete in pratica quasi certamente vi
truffa; nessuno scopo ad aderire stabilmente ad una causa, quando nessuna causa
è importante o ha la possibilità di una stabile vittoria; nessun argomento in
favore della sincerità, quando solo tergiversare abilmente rende possibile
preservare la vita e la fortuna. L’uomo, la cui virtù non ha altra origine se
non dalla prudenza terrena, diventerà, in un mondo simile, un avventuriero se
ne ha il coraggio ed altrimenti cercherà l’oscurità come un pavido
opportunista.””
(Bertrand Russell, Storia della filosofia occidentale)
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