“” In seguito
al contatto con gli europei la guerre di tipo tradizionale aumentarono,
diminuirono o rimasero invariate? (…) Un esempio ormai consolidato di
inasprimento delle ostilità a breve termine in seguito al contatto con gli
europei è quello dei maori polinesiani, stabilitisi in Nuova Zelanda intorno al
1200 d.C. Gli scavi archeologici in corrispondenza dei fori locali confermano
le inclinazioni guerresche dei maori ben prima dell’arrivo dei bianchi, e dalle
cronache dei primi esploratori europei, a partire dal 1642, nonché dei primi
coloni, a partire dagli anni 1790, scopriamo che essi combattevano non solo fra
loro, anche contro gli europei stessi. Dal 1818 al 1835 circa, due prodotti
importati da questi ultimi condussero a un transitorio picco di fatalità in
quelle che nella storia neozelandese sono diventate note con il nome di Musket
Wars (Guerre dei Moschetti). Nel caso del primo prodotto si trattava ovviamente
dei moschetti, con cui i maori poterono uccidersi in modo molto più efficiente
che non con le mazze usate sino a quel momento. Il secondo fattore è invece più
sorprendente: stiamo parlando delle patate, non proprio sinonimo di causa di
guerra. Ma la durata e la portata delle spedizioni maori contro altri gruppi
maori era sempre stata condizionata dalla quantità di cibo trasportabile: l’alimento
base di questo popolo erano le patate dolci, ma quelle originarie del Sud
America introdotte dagli europei fornivano raccolti molto più ricchi ed
eccedenze più grosse, e permettevano dunque di affrontare spedizioni belliche
più consistenti e di durata più lunga di quelle consentite dalle patate dolci. Dopo
l’arrivo delle patate sudamericane, le spedizioni maori in piroga finalizzate
all’uccisione o alla riduzione in schiavitù di altri maori segnarono così nuovi
record di distanza, arrivando a coprire anche mille miglia.””
(Jared
Diamond, Il mondo fino a ieri, pagg. 148-149)
Nessun commento:
Posta un commento