L’Autorità delle Comunicazioni (AGCOM) ha deciso il taglio
retroattivo per gli anni 2010-2012 delle tariffe “unbundling”, cioè del canone
mensile che gli operatori telefonici concorrenti (OLO) pagano a Telecom Italia
per accedere alla rete fissa (rame), quella che collega l’utente finale (il
c.d. “ultimo miglio”); Telecom dovrà rimborsare agli OLO la differenza fra
quanto gli OLO hanno pagato a Telecom sulla base delle tariffe a suo tempo
adottate e quanto previsto dalle nuove tariffe, con un costo previsto di 30
milioni di euro. Un provvedimento che AGCOM ha preso ricalcando una sua
delibera del 15 dicembre 2014 ed una comunicazione (non vincolante) della Commissione
UE. Riduzioni di costo per il servizio ULL (5 centesimi in meno per ogni linea
per il 2010, con un canone sceso a 8,65 centesimi per linea; 12 centesimi per
il 2011 ed un canone a 8,90 centesimi; 23 centesimi per il 2012 con un canone a
9,05 centesimi, sempre per linea). Per i servizi bit-stream (all’ingrosso) e
WLR (voce all’ingrosso) si dovrà attendere una nuova sentenza del Consiglio di
Stato. La decisione AGCOM segue 3 sentenze del Consiglio di Stato (1837/13,
1645/12, 1856/13) che avevano accolto i ricorsi di Eutelia, Fastweb, Wind,
rilevando una carente motivazione nelle precedenti decisioni AGCOM che avevano
stabilito le tariffe per gli anni considerati. Telecom contesta la decisione
asserendo che “”è difficile discutere di regolazione pro investimenti a fronte
di un provvedimento che cambia ex post regole fissate non da un’altra
Authority, ma dalla stessa Authority””, cambiando le regole dopo 4 anni.
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