mercoledì 24 dicembre 2014

I ritardatari nell’accesso ai fondi UE.



Solo una delle oltre 300 regioni europee aventi diritto ai fondi strutturali europei non ha presentato entro i termini previsti: la Campania. I programmi operativi della regione campana (insieme a quello della Puglia, giunto in ritardo ma entro fine anno) saranno esaminati dalla Commissione UE dopo l’estate 2015, quasi 1 anno in ritardo rispetto al primi programmi già approvati e resi esecutivi. I Piani Operativi Regionali (POR) di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trento e Bolzano, Liguria, Emilia, Toscana, Marche, Umbria e Lazio andranno a decisione entro gennaio 2015, insieme al Programma nazionale Cultura, con la previsione di spesa entro marzo 2015. Le regioni “in difficoltà” coi fondi UE sono Campania, Calabria e Sicilia; il governo italiano ha dimezzato al 25% il co-finanziamento nazionale; il lavoro di preparazione dei POR è stato reso più difficile dal c.d. Piano di rafforzamento amministrativo (PRA), imposto a tutte le amministrazioni titolari di programmi operativi: “uno degli elementi su cui si giudica la capacità delle amministrazioni di realizzare i programmi operativi di cui sono responsabili”, come ricordato dalla DG Politiche regionali della UE in una lettera inviata a governo e regioni. 
L’extra-time in italiano porta spesso, quasi sempre, all’autogol.

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