“” -- Questo non è l’organico definitivo. Se prima non
avremo approfondito l’organizzazione, non posso indicare nessun numero preciso
alle autorità. Dobbiamo avere quanto più personale è possibile. Le istituzioni
ben concepite, solide, danno fiducia. Per questo mi interessa tanto un’organizzazione
ben strutturata. Il nome dei singoli settori deve indicare istantaneamente cosa
intendiamo con i concetti di tempo e orologio. Tutti devono capire subito che
cosa facciamo qui. Quindi lei deve occuparsi fin da ora degli uomini che
accetteranno gli incarichi che noi gli proporremo, seguendo le sue indicazioni.
-- Non sarebbe meglio cominciare a lavorare con un organico
più ridotto?
-- Impossibile.
-- In caso di necessità il numero degli addetti potrà
aumentare.
-- No. Lei mi sta suggerendo di prendere il largo con una
nave che abbia solo il timone e il fumaiolo. No, la nave è un tutto. Le macchine,
la stiva, il ponte, che altro posso dire, la cabina del pilota … Formano un
tutto. Dal capitano ai ratti che corrono nella stiva! Trovi un equipaggio per
la mia nave, dei passeggeri e dei ratti, mi ha capito? Organico ridotto
significa non poter lavorare. Questo Istituto è una creatura vivente. Ventre,
braccia, gambe … Tutto serve. Le dirò di più, dobbiamo trovare anche degli
elementi inutili.
Presi il coraggio a due mani.
-- E perché? – chiesi.
-- Per poter licenziare, all’occorrenza. Anche lei
certamente sa che ovunque nel mondo c’è molta diffidenza nei confronti delle
istituzioni ufficiali e semiufficiali. Praticamente ogni giorno si sente
parlare di tagli alle spese, si prendono decisioni in questo senso. Se ci
trovassimo costretti a prendere provvedimenti simili cosa dovremmo fare? Licenziare
elementi indispensabili? Sacrificare amici e parenti? No. Ho intenzione di
assumere un paio di capri espiatori. Lei sa di cosa di tratta, vero? Gli antichi
ebrei liberavano ogni anno nel deserto un capro sul quale trasferivano tutti i
loro peccati. Anche noi in caso di necessità faremo lo stesso. Bisogna pensare
a tutto. Due anni dopo la creazione del nostro Istituto salterà fuori la parola
“sprechi”. Questo significa che per dimostrare la nostra buona volontà all’opinione
pubblica avremo bisogno di un paio di persone da poter sacrificare senza troppi
problemi. Perché altrimenti come faremmo? Dovremmo tirare a sorte tra noi? Sì,
potremmo farlo ma … cerchiamo di essere previdenti fin da ora. Facciamo in modo
che si siano le persone adatte. Del tipo a cui qualunque istituzione può
rinunciare facilmente … senza rimorsi di coscienza.””
Tanpinar, L’Istituto per la regolazione degli orologi, pagg.
299-301, 1961, prima ed. italiana 2014
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