L'Asset-backed security (ABS) è una obbligazione emessa a
fronte di operazioni di cartolarizzazione, garantita dagli attivi sottostanti,
che possono essere crediti e prestiti concessi per l’acquisto rateale di
veicoli, carte di credito, macchinari, abitazioni, crediti concessi per il
completamento degli studi, diritti vari (inclusi diritti derivanti dallo
sfruttamento di diritti audio, video, musicali) .
L'emissione avviene a opera di SPV (Special Purpose Vehicle)
create da banche, imprese o pubbliche amministrazioni. Queste trasferiscono
alle SPV crediti o altre attività finanziarie normalmente poco liquide. La SPV
emette obbligazioni (le obbligazioni ABS) collocabili sui mercati, soprattutto
se hanno un buon rating. I crediti ceduti sono costituiti a
garanzia del pagamento delle obbligazioni emesse. Esiste una stretta
correlazione tra pagamento delle cedole e le somme incassate dai crediti
ceduti.
Negli Stati Uniti, l’ammontare a fine 2015 (“out standing”) degli ABS è di
1.392,45 miliardi di US$ (vedi, Tabella). Quasi la metà degli ABS ha un rating
AAA; oggi i “subprime” (che furono alla base della crisi finanziaria del 2008)
sono una percentuale modesta del totale degli ABS:
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Il mercato europeo degli ABS è stato sostanzialmente “chiuso” a nuovo business per effetto della crisi finanziaria del 2008: la crisi dei “subprime” negli USA ha causato il peggioramento degli “asset” sottostanti, innescando una “crisi di liquidità” per l’intero sistema; mentre il mercato USA si è ripreso, quello europeo ha avuto serie difficoltà, sia per la caduta della domanda per questo tipo di investimenti, sia per la successiva regolamentazione sugli ABS fatta dalla BCE. L’”outstanding” degli ABS europei è attualmente di 1.006,1 miliardi di euro (fonte: SIFMA data Q1-2014).
I rischi per chi investisse in ABS sono
principalmente 3: insolvenza, liquidità, cambio (se l’investimento è in valuta
estera).
Gli ABS hanno avuto anche una breve, intensa ma fuggevole, vita anche nel mondo della musica; la prima emissione di ABS che
avesse come sottostante dei diritti derivanti dallo sfruttamento futuro di
brani musicali vide la luce nel 1997 quando David Bowie organizzò una emissione
di obbligazioni per 55 milioni US$; dopo di lui altri artisti lo imitarono; i “Bowie bonds”
vennero collocati e sottoscritti in forma privata (private offer) da Prudential
Insurance Co. of America, ed ottennero un rating A3 da Moody’s Investors Service. A quei tempi
non c’erano internet ed i “pirati del download”; nel 2000 le cose erano già
mutate, causando il “downgrade” dei bonds a Baa3 nel 2004, un livello “junk
bond” e vennero interamente rimborsati dopo 10 anni.
Dopo i Bowie bonds si ebbero emissioni garantite da proprietà intellettuali
(marchi, brevetti), diritti cinematografici, brevetti farmaceutici, contratti
di franchising di catene di ristoranti, le “comics” di fumetti (come i “Peanuts”).
Nel periodo 2014-2015, emissioni di “titoli
obbligazionari esoterici” hanno rappresentato oltre il 20% del totale delle
nuove emissioni, con previsioni di emissioni per 45 miliardi US$ nel 2016. Una
percentuale bassa, ma importante e tutto nacque dall’intuizione di un artista
che “changed the way people think about art and commerce".
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