martedì 5 maggio 2015

La grande crisi della grande distribuzione.



Diminuiscono gli iper (440 a fine 2014: erano 449 nel 2012) ed i supermercati (8.920 a fine 2014: erano 9.048 nel 2008); diverse catene estere lasciano il paese: la tedesca Billa ha ceduto punti vendita a Conad e Carrefour; le francesi Fnac e Darty hanno venduto i loro a Trony; l’inglese Dixon ha ceduto il controllo di Unieuro a Marcopolo Expert, tutte dopo aver sofferto perdite significative; Mercatone Uno è stata commissariata; la francese Carrefour ha lasciato il Meridione, cedendo a Coop ed operatori locali; la francese Auchan annuncia 1.426 esuberi su 12.000 dipendenti, dopo alcuni anni di contratti di solidarietà e CIG. Una crisi che non accenna a finire: calo dei consumi, forte pressione sui margini con utili netti sul fatturato che sono scesi dall’ 1,4% nel 2006 allo 0,8%  del 2010 allo 0,1% del 2013; secondo uno studio Mediobanca, la redditività della distribuzione al dettaglio (risultato d’esercizio/capitale netto) è crollata dal 9,5% della media 2003-2007 al -0,5% del 2013: “”è una media tra aziende che hanno avuto un calo ed altre che sono cresciute.””; “”non siamo sull’orlo della crisi ma ci siano dentro da tempo””.

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