Nel 2015 l’Italia ha titoli di stato obbligazionari
a medio/lungo termine in scadenza per 199 miliardi, cui si aggiungono titoli a
breve (BOT) per 60 miliardi, portando il totale delle nuove emissioni a 260
miliardi di euro circa, il 12% del debito attuale (2.160 miliardi di euro,
circa); per i BTP in scadenza si tratta di una cifra-record: 140,3 miliardi;
primo appuntamento, il 1 febbraio quando andranno al rimborso BTP per 21
miliardi (emessi al 4,25%). Il Tesoro avrà un compito non facile nel 2015,
dovendo emettere 260 miliardi di euro di titoli di stato facendo anche fronte
al previsto “deficit” di cassa di 55 miliardi, e negli anni successivi, con
previsioni di rimborsi di 160 miliardi nel 2016, 167 miliardi nel 2017; impegno
che potrebbe crescere se ci fosse la richiesta di finanziamento pro-quota del
c.d. “piano-Juncker”. L’Italia continuerà ad essere la prima in classifica dei
paesi europei emittenti debito pubblico; unico “palliativo”, il livello attuale
(anche futuro?..) dei tassi, che hanno consentito all’ultima emissione di
spuntare l’1,35% come costo della raccolta.
Come dire? Ci si accontenta di
poco.
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