L’ISTAT ha comunicato che nel 2014 il tasso di disoccupazione
è stato il 12,7%, in crescita sul 12,1% del 2013, raggiungendo un nuovo record
negativo, il massimo dal 1977. La crescita della disoccupazione nel 2014 ha
interessato 167.000 unità coinvolgendo uomini e donne su tutto il
territorio nazionale; essa è dovuta in 7 casi su 10 alla impossibilità di trovare
una prima occupazione, con un aumento dal 56,4% (2013) al 60,7% (2014) della
disoccupazione di lunga durata (oltre 12 mesi). Gli occupati erano 22.279.000 a
dicembre 2014, di cui 14.503.000 a tempo indeterminato (il 65,1%), 2.277.000 a
termine (il 10,2%), e 5.499.000 indipendenti (il 24,7%); nel 2014 gli occupati
sono cresciuti di 88.000 unità, insufficienti a compensare sia l’aumento di
disoccupazione di lunga durata che la domanda di ha cercato la prima occupazione,
principalmente i giovani, per i quali il tasso di disoccupazione è al 41,2%; il
tasso di inattività del 36% per la fascia 15-64 anni, col risultato che il tasso di
occupazione è il 55,8% per la fascia 15-64 anni, il più basso in Europa (esclusa
la Grecia). Confermate le grandi fragilità del lavoro in Italia: giovani, Sud,
disoccupazione di lunga durata. Ci vuole una politica attiva, ricordando che
“prima dell’art. 18 ci sono 17 articoli, e molti altri dopo”.
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