Il 18 marzo 2015 la Commissione UE ha presentato una proposta (che
dovrà essere approvata da Consiglio e Parlamento) per la lotta contro frode ed
evasione fiscale, che prevede uno scambio automatico di informazioni sugli
accordi fiscali e tributari fra imprese e singoli governi degli stati europei,
noti come “tax ruling”. Tali accordi sono stati utilizzati da imprese
multinazionali (europee ed extra-europee) per ridurre la tassazione sui redditi
provenienti da un altro paese, col risultato di ridurre il carico fiscale
complessivo. La concorrenza fiscale è autorizzata nella UE a condizione che non
si sostanzi in “aiuto di stato”; in questa ottica, la UE ha aperto indagini su
Olanda, Irlanda, Lussemburgo. La Commissione ha scelto di puntare sulla
“trasparenza”, ritenendo che misure più incisive potessero essere bocciate da
alcuni membri, visto che sulla materia fiscale
è richiesta l’unanimità. “”Tutti devono
pagare la loro quota di imposte. Ciò vale per le multinazionali come per
qualsiasi contribuente””, afferma la UE; “”vogliamo ricostruire il legame
geografico tra la percezione del reddito e la tassazione del profitto””.
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