In attesa della Circolare dell’Agenzia
delle Entrate/UCIFI di orientamento sulle modalità della “voluntary
disclosure”, si affaccia un tema rilevante: quale trattamento sarà previsto per
le polizze assicurative, molte sottoscritte in “Libera Prestazione di
Servizi/LPS” con compagnie assicurative basate in paesi UE come Lussemburgo ed
Irlanda, che prevedano la sottoscrizione attraverso il versamento di liquidità
e/o di titoli obbligazionari, azioni, fondi di investimento, hedge funds e
private equità funds, quote di società immobiliari od in cui sono detenute
marchi e brevetti, e che abbiano come beneficiari persone fisiche (cittadini
italiani, nel caso in esame) riferibili al sottoscrittore. Negli anni, le polizze
LPS sono state utilizzate come strumento di pianificazione finanziaria e della
ricchezza, nel rispetto della normativa italiana ed europea, potendo
beneficiare di un trattamento fiscale favorevole sui rimborsi (parziali o
finali), della impignorabilità ed insequestrabilità delle polizze e degli
attivi in esse detenuti; rispetto al “trust”, le polizze LPS sono sembrate
sinora strumenti “compliant” con le norme fiscali e civili dei singoli paesi
UE.
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