sabato 14 marzo 2015

Polizze assicurative e “voluntary disclosure”.



In attesa della Circolare dell’Agenzia delle Entrate/UCIFI di orientamento sulle modalità della “voluntary disclosure”, si affaccia un tema rilevante: quale trattamento sarà previsto per le polizze assicurative, molte sottoscritte in “Libera Prestazione di Servizi/LPS” con compagnie assicurative basate in paesi UE come Lussemburgo ed Irlanda, che prevedano la sottoscrizione attraverso il versamento di liquidità e/o di titoli obbligazionari, azioni, fondi di investimento, hedge funds e private equità funds, quote di società immobiliari od in cui sono detenute marchi e brevetti, e che abbiano come beneficiari persone fisiche (cittadini italiani, nel caso in esame) riferibili al sottoscrittore. Negli anni, le polizze LPS sono state utilizzate come strumento di pianificazione finanziaria e della ricchezza, nel rispetto della normativa italiana ed europea, potendo beneficiare di un trattamento fiscale favorevole sui rimborsi (parziali o finali), della impignorabilità ed insequestrabilità delle polizze e degli attivi in esse detenuti; rispetto al “trust”, le polizze LPS sono sembrate sinora strumenti “compliant” con le norme fiscali e civili dei singoli paesi UE.

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