lunedì 23 febbraio 2015

Il gap dei mercati azionari.



Il gap tra le performance azionarie tra Stati Uniti (+35,7% Large Cap, sugli ultimi 12 mesi) ed Europa (+18,7% Large Cap, sullo stesso periodo) è il più ampio degli ultimi 20 anni: «gli investitori sono disposti a pagare un premio eccezionale per accedere agli asset americani che offrono rendimenti davvero interessanti, ma dovrebbero anche chiedersi come reagiranno queste aziende ai piani della FED sulla normalizzazione della politica monetaria e aumento dei tassi di interesse». 
Le imprese USA si sono dimostrate negli ultimi 10 anni più efficienti nella gestione dei bilanci e nelle ristrutturazioni nel nuovo mondo post-crisi finanziaria rispetto alle aziende europee: 
(1) Le imprese statunitensi riescono spesso a sfruttare meglio i bassi tassi d’interesse a livello globale, riducendo i titoli in circolazione attraverso buy-back e aumentando la leva finanziaria; 
(2) La ripresa relativamente rapida del sistema finanziario degli Stati Uniti ha aiutato le imprese USA nei loro sforzi di ristrutturazione, attraverso procedimenti per fallimento rapidi e un’efficiente gestione del capitale circolante; 
(3) Le migliori aziende statunitensi hanno incrementato l’esposizione globale più rapidamente, riuscendo a beneficiare del trend di deprezzamento del $USA; 
(4) Dopo la crisi finanziaria solo poche aziende europee sono state in grado di generare grandissimi profitti (solo 2 a fine 2014). Al contrario negli Stati Uniti le aziende che hanno generato maxi guadagni sono raddoppiate, una media di 13 ogni anno.

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