venerdì 13 marzo 2015

Dissesto, anche del suolo.



Il Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico non sarà pronto prima del 2016;  il governo ha indicato in 7 miliardi di euro la somma disponibile per finanziamenti, contro i 21 miliardi richiesti dalle Regioni. Gli studi di fattibilità ed i progetti pesano per l’80% delle richieste fatte dagli amministratori, e solo il 4,9% sono progetti esecutivi, indice di un “ritardo strutturale” del sistema-paese; la stima dei lavori “cantierabili” esecutivi è indicata in 1 miliardo, che coprirebbe 12 mesi di lavori, e che possono “andare a bando di gara”;  il 14%, per 3 miliardi, è classificato “definitivo”, per cui si deve attivare un “appalto integrato”;  il 36,3% degli interventi, per 7,6 miliardi, è fermo allo studio di fattibilità; il 44,8%, per 9,4 miliardi, è allo stadio del preliminare. Il 16,4% dei 21 miliardi di interventi richiesti è previsto in Campania (3,4 miliardi), seguita da Sicilia (11,4%), Puglia (7,7%), Veneto (7,6%). Nell’attesa del riparto delle disponibilità del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) e della graduatoria delle opere da finanziare, il governo conta “”di poter confezionare il nuovo piano entro i primi mesi dell’anno prossimo””: valanghe e smottamenti sono avvertiti di evitare imboscate intempestive.

Nessun commento:

Posta un commento