giovedì 12 marzo 2015

Pessima la banca … che cosa scriveva Luigi Einaudi nel 1924.




“”Pessima la banca di cui siano padroni i clienti o gruppi di clienti. (…) Quando il cliente ossia l’industriale bisognoso di denari diventa padrone della banca, egli impresterà a se stesso i depositi non coll’occhio rivolto alla sicurezza di essi e al vantaggio degli azionisti, bensì nella mira di favorire se stesso, colla sua qualità di debitore della banca. L’acquisto di azioni e la padronanza del consiglio di amministrazione hanno lo scopo di far servire i depositi bancari ai suoi fini industriali. I fini possono essere utilissimi e alti; ma di ciò deve essere giudice un banchiere indipendente. Non si può essere insieme padrone e cliente, giudice e parte. La figura del cliente sopraffà l’altra. Chi controllerà se gli sconti siano approvabili, se il richiedente lo sconto è signore della banca la quale concede gli sconti?””

(Corriere della Sera, 15 aprile 1924)

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