venerdì 20 marzo 2015

L’arte alle stelle.


Un 2014 da incorniciare per l’arte, con scambi in asta e galleria stimati in 51.116 milioni di euro (il 94% del totale), e su internet di 3.300 milioni (il 6% del totale), in aumento costante negli ultimi anni, in valore. Sebbene il numero delle transazioni, secondo uno studio (The European Fine Art Foundation), sia diminuito, con meno dell’1% delle transazioni che hanno fatturato quasi la metà degli acquisti, gli scambi sono stati a valori crescenti, con gli USA che hanno rappresentato il 38,8% dei valori (19.900 milioni di fatturato), seguiti da Cina (22,4%) e UK (21,9%), distanziando Francia (5,9%) e l’Italia, fanalino di coda con lo 0,8% (era l’1% nel 2013); sono cresciute le fiere (180 nel 2014) dove si stima che siano transitate il 40% delle transazioni. Le aste pubbliche (incanti) hanno fatturato 14.600 milioni di euro, coprendo il 48% del mercato, con Christie’s e Sotheby’s a far la parte maggiore (insieme il 42% del mercato). Le gallerie private continuano a rappresentare il 52% del mercato, con stime di fatturato sui 26.400 milioni di euro, seppure le più piccole abbiano sofferto per l’allungamento dei tempi di velocità delle vendite (il 27% in 6 mesi, il 21% fra 12 e 18 mesi) e relativi impatti negativi sulla liquidità aziendale. La ripresa del mercato è stata sostenuta dall’arte moderna e contemporanea, “”un mercato altamente specializzato, con un numero relativamente piccolo di artisti, acquirenti e venditori che rappresentano però una larga fetta di valore””. Le vendite su internet sono concentrate su fasce di prezzo compreso fra 1.000 e 5.000 euro, continuando a rappresentare la fascia bassa del mercato, comunque incentrato sulla categoria stampe e piccolo antiquariato. La sfida per il futuro si giocherà sulla costruzione di un modello di business vincente, che sappia coniugare canali di vendita tradizionali ed innovativi, consolidando la reputazione degli intermediari.

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