domenica 8 marzo 2015

Investire, con cautela.


Il Centro Studi Confindustria (CsC) comunica che le imprese italiane che innovano ed investono sono il 46% del totale, contro il 63% della Germania, il 43% della Francia, il 39% dell’UK; percentuale che sale al 68% se si considerano solo i comparti ad elevata tecnologia; il tasso di investimento delle imprese manifatturiere resta elevato (CsC lo calcola come rapporto fra investimenti e valore aggiunto) con un indice del 23% nel 2013 (era il 26,4% nel 2000 ed il 25,6% nel 2007), contro il 30,6% della Corea del Sud, il 21,1% del Giappone, il 19,2% degli USA, il 13% della Germania (dato stimato). La contrazione della produzione industriale non ferma la propensione all’investimento delle imprese nazionali, anche se serve cautela nella valutazione del fenomeno: se la “nuova Sabatini” sul credito sugli investimenti ha stimolato l’acquisto di nuovi macchinari, “”includere nella rendita catastale il valore di macchinari e impianti è del tutto contraddittorio””, secondo il CsC.

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