giovedì 11 giugno 2015

Se l'onere è troppo grave, il legame tende a rompersi.



“” Per quanto esigente, una città non può ottenere sempre tutto da tutti, fino all’estremo sacrificio, se non attraverso un’adesione ragionevole proveniente, in primo luogo, dall’interesse, beninteso, di ognuno. Nella vita in comune, vi sono immensi vantaggi ma anche inconvenienti, pericoli ed oneri. (…) Si può inculcare quanto si vuole nei cittadini, mediante una morale collettiva della quale essi vengono imbevuti sin dall’infanzia, in primo luogo nella famiglia, spirito civico, sacrificio e rassegnazione: se l’onere è troppo grave, e soprattutto se è mal ripartito, il legame tende a rompersi. 
Il problema fondamentale della città è dunque quello della ripartizione degli oneri e dei vantaggi. Ripartizione tra i due bilanci: i vantaggi devono essere in linea di massima superiori; ripartizione nel tempo: essi si devono alternare (gli oneri, in particolare, non devono essere né definitivi né permanenti); ripartizione, infine, tra i cittadini: non sempre gli stessi cittadini, non tutti gli oneri per alcuni e tutti i vantaggi per altri. “”

“L’uomo romano”, a cura di Andrea Giardina, capitolo primo, “Il cittadino, il politico”, pagg. 9-13.

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