venerdì 26 febbraio 2016

Italia abbandonata dai progetti oil&gas.


Nell’ottobre 2014 erano in portafoglio di imprese di rilevazione ed estrazione investimenti nel settore petrolifero per 16,2 miliardi di euro, in Italia; per effetto della Legge di Stabilità i piani di investimento si sono ridotti a 10,8 miliardi; prezzi bassi del petrolio e incertezze normative hanno ulteriormente fatto ridurre gli investimenti previsti a 5,8 miliardi, quindi i 2/3 degli investimenti attesi sono stati cancellati (dati Assomineraria). Ultima in ordine di tempo, la Shell ha rinunciato ai permessi di ricerca in Basilicata, Calabria e Puglia, per i quali aveva previsto investimenti di 2 miliardi di euro. 
Le regioni italiane sono in prima fila per contrastare le attività di trivellazione sulla terraferma e nei mari italiani: in Molise (cancellando un permesso concesso 6 anni fa), Abruzzo, Puglia, Sardegna, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte (dove la Pastorale dei Vescovi contesta l’esplorazione nel Biellese) il NIMBY avanza, dal lento al più veloce, con la richiesta di forme e fonti energetiche alternative.


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