giovedì 11 febbraio 2016

Operazioni con parti correlate.



In tutte le società, ed in quelle quotate con maggiore enfasi essendo coinvolti azionisti terzi puramente passivi, assumono particolare rilevanza le c.d. operazioni correlate, quelle che la società quotata compie con soggetti che hanno un potenziale conflitto di interessi, come i propri amministratori, gli azionisti di controllo e riferimento, la società controllante ed altre società del gruppo. 
I rischi sottesi a tali operazioni sono il possibile trasferimento di ricchezza a favore delle parti correlate (ed a discapito della società), e che tali operazioni non siano nell’interesse della società stessa. 
Il tema è particolarmente rilevante in Italia, laddove si osservi che il 68% delle società quotate è controllato, di diritto o di fatto, da un singolo azionista, e che il 24% ha assetti di controllo rappresentati da patti fra azionisti (il 17%) e da coalizioni informali (il 7%). Ulteriore elemento di riflessione (su cui il mondo dei gestori attivi si sta sempre più concentrando) è la presenza di strumenti di possibile, forte amplificazione degli interessi di azionisti e società. 
Ogni anno le operazioni con parti correlate segnalate alla Consob sono in media 80 (per un universo di circa 260 società quotate) e circa 30 quelle indicate nei bilanci societari come “ordinary course of business”.

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