lunedì 8 febbraio 2016

Nei salotti delle società.


Una recente analisi (Sodali Investor Survey January 2016) condotta su investitori istituzionali che gestiscono 23.000 miliardi US$ di attività finanziarie (50% in UK, 35% negli USA, 15% in Europa) evidenzia come il 90% degli intervistati si dichiara “ragionevolmente soddisfatto” di come si evolve il governo societario delle società quotate, da 5 anni a questa parte; e come il fattore “governo societario” venga sempre più considerato nei modelli di valutazione delle singole azioni. I 3 elementi che gli investitori indicano come oggetto di valutazione sono la composizione del consiglio d’amministrazione ed il metodo della loro elezione, i diritti degli azionisti, i compensi degli amministratori esecutivi. Gli investitori istituzionali pongono un’enfasi crescente sulla effettiva capacità di migliorare i sistemi di controllo aziendali, corretti piani di azione (come per i casi di “disaster” e “cyber attack”), una effettiva capacità del consiglio di amministrazione di dialogare con gli investitori (che non è solo “dire qualcosa”, ma comprendere “che cosa gli investitori vogliono sentire e dimostrare”). Un aspetto critico rilevato è la generale insufficiente comprensione del fatto che gli investitori sono spesso indotti a dare un voto negativo in assemblea su un aspetto cruciale: la remunerazione degli amministratori esecutivi e di come questa venga fissata.


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