mercoledì 22 ottobre 2014

C’era una volta la Banca d’Italia.



Dopo aver perso, come tutte le banche centrali dei Paesi europei, la responsabilità della politica monetaria, il controllo sulla moneta e sui cambi, fra un paio di settimane la Banca d’Italia perderà la vigilanza sulle 15 banche maggiori a favore della BCE, così come previsto dalla tabella di marcia  stabilita dall’Unione Europea. 
E’ una svolta epocale, poiché di fatto le viene tolta una significativa componente della sua stessa ragion d’essere; dovrebbe essere ridotto anche il rischio di “opacità” che nel passato hanno coinvolto la banca centrale in connivenze e conflitti di interessi. 
Questo “spin-off” di competenze dovrebbe portare anche ad un ridimensionamento dell’attuale struttura organizzativa: 58 filiali nei capoluoghi regionali ed oltre 7.000 dipendenti (di cui 606 dirigenti), costo annuo complessivo di 600 milioni di euro tra stipendi ed emolumenti vari ed un patrimonio immobiliare importante. 
Forse i tempi cambiano: vedremo se la spending review oserà metter mano anche a questa istituzione.

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