venerdì 24 ottobre 2014

La vendita degli immobili di stato.



 Dal 2012, il Demanio ha avviato il programma “Valore Paese” di dismissione degli immobili non utilizzati direttamente dalla pubblica amministrazione, con l’obiettivo di mettere a gara, entro fine 2014, 45 complessi immobiliari, ciascuno di valore superiore a 400.000 euro, cui aggiungerne 48 nel biennio 2015-2016: ad oggi, le operazioni concluse sono 2 (meno del 5% del programma del primo biennio). 
Nell’incertezza del numero degli immobili posseduti dallo stato, le stima indicano un ipotetico valore di mercato (ma se non c’è domanda, non c’è valore) di 368.000 milioni di euro, di cui 42.000 milioni riferiti ad immobili che non sono utilizzati direttamente dalla pubblica amministrazione (dati www.mef.gov.it), l’11,4% del totale stimato; i comuni con meno di 30.000 abitanti possiedono immobili per un valore stimato di 182.000 milioni, la metà del totale del patrimonio di stato. 
La quota vendibile di 42.000 milioni è largamente posseduta da comuni (25.000 milioni, il 59,5%), seguiti dallo stato centrale (7.000 milioni, il 16,7%), e poi ASL (4.000 milioni, il 9,5%), province (3.000 milioni, il 7,1%), regioni (2.000 milioni, il 4,8%). 
Gli appartamenti che fanno parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica sono 800.000, ma solo il 60% viene ritenuto vendibile. 
Fra il dire ed il fare …

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