lunedì 10 novembre 2014

Derivati ed integrali.


Banca d’Italia comunica che le perdite potenziali per chi ha sottoscritto contratti derivati sul c.d. mercato OTC (Over The Counter) con le banche italiane sono aumentate nel secondo trimestre 2014 a 45.574 milioni di euro; si tratta di 25.791 operatori, con una perdita potenziale media stimata in 1,7 milioni. Si tratta della somma totale che società, enti e famiglie dovrebbero pagare alle banche per chiudere tutti i contratti; è un valore superiore a quello anteriore alla crisi finanziaria avviata nel 2008, e pari alla metà del valore massimo raggiunto nel pieno della crisi. Particolarmente colpite le amministrazioni pubbliche: 161 per 7.382 milioni, oltre 45 milioni ciascuna; a tale numero si dovrebbe aggiungere una parte degli operatori classificati come “altre società finanziarie” e che sono società costituite fuori bilancio statale o regionale o fondi di garanzia costituiti per “ammortizzare” emissioni obbligazionarie, che farebbero schizzare il debito potenziale delle amministrazioni pubbliche allargate sino a 12.000-14.000 milioni. “”La cosa che più preoccupa è comunque che valori di perdite potenziali ancora elevate si confrontano con uno scenario dei tassi d’interesse a breve e a lungo termine particolarmente contenuti. Che cosa potrebbe accadere se, nel corso dei prossimi anni, dovessimo assistere ad una ripresa dei tassi di interesse a breve e a lungo termine?””.

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