martedì 18 novembre 2014

La sparizione della banca all'italiana.



“” La crisi degli istituti di emissione non era rimasta senza effetto sul mercato finanziario, provocando la riapparizione dell’aggio, un peggioramento nei cambi e una depressione della rendita nelle borse straniere. Nuove circostanze di carattere internazionale contribuirono a rendere ancor più precaria la situazione italiana mostrandone la sostanziale dipendenza dai mercati più forti. L’aumento dei prezzi dell’oro, determinato da una misura presa dal governo degli Stati Uniti, la decisione del governo austro-ungarico di ristabilire la convertibilità del fiorino, la rottura delle trattative commerciali russo-tedesche accentuarono il ribasso della rendita italiana alle borse di Berlino e di Parigi. Ne derivò un cospicuo ritorno di titoli in Italia e una forte esportazione di moneta metallica. La crisi finì con l’investire anche gli istituti di credito, primo fra tutti la Società di Credito Mobiliare, che da trent’anni costituiva il perno del sistema creditizio italiano e che da istituto inizialmente destinato al credito industriale si era successivamente dedicata alle ferrovie, alla navigazione ed all’edilizia. L’aumento dell’aggio provocò la vendita e conseguentemente il ribasso dei titoli italiani, mentre le banche straniere cominciavano a restringere i fidi al Credito Mobiliare, causando la liquidazione del credito, che soltanto all’estero rappresentava la disponibilità di 50-60 milioni. La corsa dei depositanti agli sportelli delle banche si fece affannosa a partire dall’inizio di settembre, cosicché in capo a tre mesi il Credito Mobiliare fu costretto a chiudere i pagamenti e a chiedere la moratoria. “”La caduta del Credito Mobiliare fu il principio della fine: presto la corsa del depositanti si estese anche all’altro grande istituto di credito mobiliare, la Banca Generale, e poi alle banche minori, comprese le casse di risparmio; fu il “più grande disastro bancario seguito nell’Italia risorta” che segnò “la sparizione della banca all’italiana in Italia”.””


Storia d’Italia. Dall’unità ad oggi. Libro 11. Lo stato Liberale. pg. 1802. Einaudi/IlSole24Ore, 2005

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