domenica 26 aprile 2015

Lo scarto elettronico.




Nel 2014 nelle discariche di tutto mondo sono stati gettati 41,8 milioni di tonnellate di  rifiuti elettrici ed elettronici: 41,8 milioni di tonnellate (erano ai 39,8 milioni di tonnellate del 2013); il trend è di forte crescita. Solo un sesto di questo ''e-waste” viene adeguatamente riciclato, con uno spreco stimato in 52 miliardi di dollari.  In termini fisici,  i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) finiti in discarica sono l'equivalente di 1.150.000 Tir pieni di “e-waste”: messi in fila formerebbero una coda lunga 23.000 chilometri. I maggiori produttori di questa spazzatura sono stati Usa e Cina (entrambi con il 32% della quota globale), seguiti da Giappone, Germania e India. Paradossalmente, i valori più alti di rifiuti pro-capite sono stati registrati nei Paesi che vantano di avere a cuore l'ambiente: maglia nera alla Norvegia con 28,4 kg di RAEE per abitante, seguita da Svizzera (26,3 kg) e Islanda (26,1 kg); l'Italia ne ha prodotti 17,6 kg per abitante. Il continente con la minore quantità di spazzatura elettronica pro-capite è l'Africa, con 1,7 kg per abitante. Fra i rifiuti “dimenticati” ci sono metalli preziosi, come ferro, rame e oro, che se fossero riciclati “varrebbero”  52 miliardi di dollari; si stima che siano andati fra i rifiuti anche 300 tonnellate d'oro (pari all'11% della produzione mondiale di questo metallo). Accanto a rifiuti nobili, troppi i rifiuti pericolosi: 2,2 milioni di tonnellate comprendenti  piombo, mercurio, cadmio, cromo.

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