domenica 5 aprile 2015

Porre un freno agli abusi? E' la classe dominante che vi si oppone.



“” a preoccupare seriamente Luigi XVI non era in quel frangente la politica estera quanto le finanze del suo Regno. Il 28 agosto (1786) il ministro Calonne gli aveva presentato un memorandum prospettando quella che appariva come l’unica terapia in grado di sanare l’erario e preservare intatta la monarchia: “Sire, occorre prendere delle decisioni forti, forse impopolari, ma necessarie. L’unico rimedio per evitare la crisi è di porre un freno agli abusi e ai privilegi e stabilire una equità di tutti i francesi innanzi alle imposte, indipendentemente dal loro ceto di appartenenza.” (…) Era di moda lagnarsi di tutto. Essere in servizio a Corte appariva sempre più noioso. Gli ufficiali della guardia del corpo si lamentavano di dover indossare l’uniforme tutto il giorno, le dame della Real Casa non sopportavano di restare a Versailles tutta la settimana. Il massimo del bon ton era crucciarsi dei propri doveri continuando tuttavia a trarne profitto. Tutti i legami, gli impegni erano allentati e, purtroppo, era proprio la classe dominante a dare il cattivo esempio.””

Antonio Spinosa, “Luigi XVI. L’ultimo sole di Versailles”, pg. 130.

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