giovedì 16 aprile 2015

Un futuro a bassa velocità.



Il Fondo Monetario Mondiale (IMF) fa scenari poco incoraggianti: da un lato, i bassi tassi di interesse stanno favorendo la creazione di “bolle” in giro per il mondo; dall’altro, si appalesa il rischio di una crescita a lungo termine inferiore a quella sinora sperimentata. Fra le cause, IMF mette in risalto l’inazione di molti governi dinanzi alle difficoltà economiche, finanziarie e sociali (in particolare, in tema di occupazione, invecchiamento della popolazione in età lavorativa, produttività inferiore al potenziale). La previsione è di un rallentamento pronunciato anche nei BRICS, che hanno fatto da motore nel recente passato: Brasile, Russia, Cina sono previste meno dinamiche, per il prossimo futuro. Inoltre, i bassi tassi di interesse fanno aumentare la assunzione di rischi eccessivi da parte degli investitori, portando ad un “pricing” delle attività (finanziarie ed industriali) eccessivo, e quindi non corretto. Per l’IMF, se il rischio del singolo investitore è “gestibile”, non altrettanto sembra essere quello globale e del mercato nel suo insieme (la somma di tanti investitori individuali). Una delle medicine consigliate è che i paesi in surplus finanziario spendano in infrastrutture che migliorino l’efficienza-paese e di riflesso quella dei suoi settori industriali e dei servizi. I pazienti non sembrano intendere, per il momento.

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