giovedì 20 agosto 2015

Attendendo Godot.



Con il calo dei tassi e l’azione dei QE ci si attendeva un aumento degli investimenti in capitale fisso (macchinari e siti industriali) e dell’occupazione; una analisi di Standard & Poor's evidenzia che a livello mondiale è atteso un declino degli investimenti nel 2015, per il terzo anno consecutivo, e questo nonostante l’imponente liquidità presente nei bilanci delle imprese, valutate globalmente 4,400 miliardi di US$. Per il 2015, sulla scia della caduta dei prezzi delle commodity (in particolare, hard commodity: petrolio,minerali, …), il problema è nei settori energia e lavorazione materiali, che faranno segnare un -14%; escludendo tali settori, il resto dell’industria dovrebbe far segnare un +8%. Il settore delle commodity ha generato il 34% degli investimenti nel 2014.  Negli USA, i profitti delle imprese sono vicine al massimo storico in rapporto al PIL, fenomeno che dovrebbe stimolare una fase di investimenti, cui si contrappongono alcune contro-indicazioni:  la debole crescita dei paesi mergenti (dove la domanda è stata più forte, nel recente passato), ed il fatto che le società che hanno forti liquidità sono concentrate nell’industria tecnologica (SW-based), che richiede meno investimenti dei settori industriali tradizionali. 
Per chi si attende una ripresa, si potrebbe ripetere la replica di “Attendendo Godot”.

Nessun commento:

Posta un commento