lunedì 10 agosto 2015

Bond corporate al rinnovo.



Nel 2016 saranno in scadenza 30 miliardi di euro di obbligazioni di società italiane, cui si aggiungeranno 17 miliardi nel 2017; una piccola frazione dei 900 miliardi di euro di titoli in scadenza fra il 2016 ed il 2019 in tutta Europa. Molte imprese hanno avviato operazioni di riacquisto (buy-back) sostituendo le vecchie emissioni con nuove, a tassi inferiori, ed è possibile che questo trend continui nei prossimi mesi, vista la attuale “calma” sui mercati. Il QE della BCE (con la liquidità immessa nel sistema bancario a tassi contenuti) ha frenato le emissioni di bond, in particolare per la parte bassa dei rating: per emittenti B la cedola è stata al 7% negli ultimi anni: è quindi aumentato il ricorso al credito bancario a tassi inferiori, con un +50% rispetto allo stesso periodo del 2014, per questa tipologia di società. Da inizio 2015, la metà delle emissioni corporate si deve ai c.d. “emittenti seriali”, che ricorrono in modo sistematico al mercato del bond, con volumi medi all’emissione di 800 milioni (tagli fra 100 e 500 milioni sono stati meno presenti: 8 bond, contro 22 e 36 negli stessi periodi 2014 e 2013). Nelle previsioni delle agenzie di rating, questo scenario durerà nei mesi a venire, tenuto conto della ampia differenza fra costo dell’indebitamento bancario e dei bond, più elevato.

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