martedì 18 agosto 2015

In aumento le aspettative per la manifattura.



L’indice PMI/Purchasing managers (basato su un questionario compilato dai responsabili Acquisti di 400 imprese) sul settore manifatturiero italiano sale a 55,3 il valore più alto degli ultimi 5 anni: quando è sopra 50, segna bel tempo, e meglio non spendere la parola “ripresa” per i necessari scongiuri. Tre sono gli elementi di particolare rilievo, e tutti positivi. Primo, all’inizio del terzo trimestre 2014 si è segnato l’aumento della produzione più significativo dall’aprile 2011. Secondo, questa crescita è dovuta da una acquisizione importante di nuovi ordini. Terzo, si è verificato un aumento dei prezzi medi di vendita (dato: luglio 2015), con una maggiore domanda che ha consentito ai produttori di trasferire i maggiori costi di acquisto sugli acquirenti. La “ripresa” ha contrassegnato i beni di consumo, i beni intermedi, i beni di investimento), una triplice congiunzione positiva. Frenata, invece, per l’occupazione (la “cartina di tornasole” delle politiche governative) con un indice sceso da 54,8 a 54, segno della cautela nel riavviare una “campagna assunzioni”. Secondo il rapporto, “continua a migliorare lo stato di salute del settore manifatturiero in Italia, con il PMI che ha ormai registrato aumenti in 6 degli ultimi 7 mesi” raggiungendo il libello di aprile 2011.

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