Il governo, all’art. 7 del progetto di
riordino della pubblica amministrazione, prevede la soppressione del Corpo
Forestale dello Stato con il suo accorpamento ad altra forza di polizia; la
direzione nazionale antimafia (DNAA) si oppone, riconoscendo al CFS l’eccellenza
“delle conoscenze, delle esperienze, del know-how e anche dei mezzi per poter
smascherare i crimini ambientali”. La struttura centrale del CFS si compone di
7.563 organici, cui si aggiungono 1.340 operai forestali assunti a tempo
indeterminato, che si occupano delle 130 riserve naturali gestite dal CFS. A
questi numeri si devono aggiungere gli organici in carico a comuni, comunità
montane, province, regioni, consorzi di bonifica e varie agenzie, per un numero
imprecisato e tuttora sconosciuto, variabile (a seconda delle stime) sino a oltre
60.000 (di cui 38.000 fra Sicilia e Calabria), per un costo annuo stimato in
almeno 640 milioni di euro.
Arduo abbattere costi per un paese che non sa quanti
dipendenti abbia in carico.
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