venerdì 26 giugno 2015

L’IPO con la SPAC.



 Fino ad oggi le SPAC, i veicoli che raccolgono denaro in sede di IPO (prima quotazione) per poi acquisire imprese industriali che dopo la fusione societaria si trovano a brillare sul listino di borsa od all’AIM, hanno sinora raccolto 500 milioni, a partire dal 2010, ed hanno consentito di portare in borsa società che oggi hanno una capitalizzazione di 1.200 milioni di euro. Sinora sono state acquisite (e quindi successivamente quotate od in via di quotazione) la IVS (distributori automatici), la SESA, la LUVE, la Italian Wine Brands, le matite Fila; altre SPAC devono ancora trovare il “target” per l’acquisizione (ma si devono sbrigare, poiché se non investono entro 2 anni devono restituire i soldi agli investitori). Ora altri 4 veicoli sono pronti al grande passo della quotazione, e nel frattempo stanno raccogliendo il capitale iniziale necessario cercando sottoscrittori vecchi e nuovi. Con la SPAC si possono raggiungere obiettivi significativi: l’ingresso in azienda di azionisti con doti finanziarie importanti, la successiva rapida valorizzazione tramite quotazione (con tempi veloci, rispetto ad un tradizionale IPO per la società-target), una “corporate governance” chiara e definita prima della quotazione.

Nessun commento:

Posta un commento