mercoledì 24 giugno 2015
I business senza plan.
Uno studio recente ha rilevato che, fra le prime 40 società quotate italiane, il “business plan” non è di casa; uno strumento sempre richiesto a chi voglia avvicinarsi al capitale di terzi (venture capital, private equity, AIM ed IPO) è poco aggiornato, e spesso non presentato, per 15 società (fra cui Saipem, Tenaris, Luxottica, Yoox, Azimut, Buzzi); 13 società li hanno presentati in passato ma non li hanno aggiornati; solo 12 li aggiornano regolarmente. Gli investitori hanno accesso ai risultati storici, spesso su base trimestrale, ma non sempre hanno la “visibilità” su che cosa le società hanno in programma, come intendono muoversi, con quali attese; e trattandosi, per le 40 società presenti nell’indice FTSE MIB, di un gruppo che rappresenta il 25% del PIL italiano e che occupa 2 milioni di dipendenti, l’assenza di business plan puntuali ed aggiornati indica che “la rotta è poco chiara”. Ad un esame sulla completezza dei dati e sulla probabilità di realizzazione, i voti assegnati sono da “rimandati a settembre”.
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