I giapponesi sono quelli che spendono più per casa, utilities e carburanti: il 25,3% del proprio reddito disponibile, i russi col 10,3% del proprio reddito disponibili sono quelli che spendono di meno; in rapida successione, indichiamo le percentuali più elevate e più basse per altre voci di spesa: per l’alimentazione, la spesa più “pesante” è quelle dei russi (30,7%), quella più “leggera” degli statunitensi (6,8%); per i trasporti, spendono di più i messicani (19%), di meno i cittadini dell’Arabia Saudita (9,1%); gli australiani (10%) sono i più “spendaccioni” per tempo libero e ricreazione, al contrario degli indiani (1,5%); gli statunitensi hanno il conto più salato per salute e cure (20,9%), gli arabi quello più basso (2,6%); gli europei UE28 sono i più affezionati a ristoranti ed alberghi (8,2%), gli indiani i più parchi (2,6%); i russi sono quelli che spendono di più per abiti e scarpe (9,2%), i messicani quelli che spendono meno (3%); gli arabi spendono per i mobili (7,3%), i sud-coreani sono i meno spendaccioni (3,3%); gli arabi hanno la bolletta più elevata per le comunicazioni (6,3), gli indiani la più contenuta (1,1%); i russi hanno la passione per alcolici e tabacco (8,3%), gli arabi devono contenersi (0,5%); i sud-coreani investono e spendono di più in educazione (6,7%), i russi meno di tutti (1,1%).
Le differenze sono ampie, come le possibilità e le cause; la nostra simpatia non può che andare agli sportivi ed allegri australiani ed agli studiosi sud-coreani.
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