La
capitalizzazione di borsa italiana segna 567,7 miliardi di euro a fine 2015,
pari al 34,8% del PIL italiano; sono 356
le società quotate: 282 al MTA e 74 all’AIM; le prime 5 società quotate (2 banche:
Intesa San Paolo con 51,6 miliardi di capitalizzazione ed Unicredit con 30,7
miliardi; 2 partecipate pubbliche: Eni con 50,4 miliardi ed Enel con 36,6
miliardi; 1 società a controllo familiare: Luxottica con 29,2 miliardi) capitalizzano
insieme 198,2 miliardi, il 34,9% dell’intera capitalizzazione della borsa
italiana.
Nel 2015 ci sono state 27 IPO (nuove quotazioni), 1 in più del 2014
(furono 18 nel 2013 e 6 nel 2012), che hanno raccolto complessivamente 5,7
miliardi di euro, di cui 3 miliardi con l’IPO di Poste Italiane; il
controvalore degli aumenti di capitale di società già quotate è stato d 4,1
miliardi.
Guardando ai risultati, il FTSE MIB ha fatto segnare un +12,7% da
inizio 2015, risultando il migliore risultato europeo (CAC 40 +9,8%, DAX
+9,6%).
In dettaglio, il settore che ha avuto il miglior risultato è stato
quello della Salute (+68,4%), seguito da Costruzioni e Materiali (+60,0%, che
ha visto nel 2015 il realizzarsi di una operazione M&A su Italcementi, che
ha fatto segnare un +107,5% nella sua quotazione), Retail (+60,0%), Food &
Beverage (+36,2%), Auto e Componentistica (+33,0%, in linea con la performance
di FCA, +34,6%, che ha trasferito sede e listino principale all’estero, ed ha
beneficiato dello scorporo-Ferrari).
I settori che hanno “performato” meglio in
Europa sono stati invece Viaggi e Tempo Libero (+20,6%), Beni per Casa e Persona,
c.d. Consumers (+19,6%), Servizi Finanziari (+19,1%), Food & Beverage
(+18,2%, contro il +36,2% italiano, sopra riportato), Costruzioni e Materiali
(+16,9% vs/ 60,0% italiano).
Ogni giorno, in Italia si sono scambiati 3,2
miliardi di euro come controvalore delle compravendite, che sono state
mediamente 282.000 al giorno.
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