Secondo il Global Tax Rate di KPMG, a livello globale è in atto una
tendenza alla stabilizzazione delle aliquote fiscali sui redditi d’impresa. Nel
2015, il livello medio si attesta al 23,68% (rispetto al 23,64% del 2014).
I singoli stati stanno muovendo verso un
allargamento della base imponibile riducendo agevolazioni e deduzioni fiscali,
cercando di “intercettare” flussi di reddito da assoggettare a tassazione per
sostenere i rispettivi Welfare State.
Il Paese con l’aliquota più elevata
rimane gli Stati Uniti con il 40%, mentre gli Stati con le aliquote più basse
sono Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Paraguay e Qatar con il 10%.
Tra i Paesi
OECD, l’Irlanda rimane il Paese con l’aliquota più bassa: il 12,5%.
Tra i Paesi
più ricchi, il Giappone è passato al 33% (- 2,58%), la Spagna dal 30 al 28%
(-2%), il Portogallo dal 23 al 21% (-2%) e il Regno Unito dal 21 al 20% (- 1%).
L’Italia complessivamente ha un’aliquota del 31,5%.
Una delle eccezioni
rispetto al trend di diminuzione delle aliquote è rappresentato dalla Germania
che ha registrato un incremento marginale dell’aliquota che ora si attesta al
29,65%.
L’incremento più elevato si è registrato in Russia dove l’aliquota è
passata dal 24.5% al 32,6%. Nel Regno Unito si è passati dal 25 al 20%
dell’aliquota nel giro di 4 anni.
La tassazione indiretta (e.g. IVA) un livello
medio dovrebbe aggirarsi tra il 15 e il 20% nel 2015.
Nessun commento:
Posta un commento